PD: Menosso, UDC complice delle discriminazioni della LN
(ACON) Trieste, 02 set - COM/DT - "L'UDC, che dice di rifarsi
ai valori cristiani, diventa complice della Lega Nord nella messa
in atto di politiche di discriminazione". Il commento è di
Annamaria Menosso, lo spunto la Carta famiglia.
"Otto anni di residenza in Italia e almeno uno in regione è il
periodo di tempo necessario oggi per poter usufruire della Carta,
ricorda la consigliera regionale del PD. Con un colpo di mano,
infatti, nell'ultimo assestamento di bilancio sono stati
modificati dalla Giunta Tondo i parametri di residenza per
ottenere la Carta Famiglia quando la precedente Giunta aveva
fissato in un solo anno di residenza il limite per usufruire di
questo importante beneficio.
Anche l'UDC, quindi, con il suo assessore, Roberto Molinaro,
annota ancora la Menosso, si piega alla volontà della Lega che
mira a smantellare il sistema di welfare del Friuli Venezia
Giulia e a creare una società di friulani e giuliani doc.
Per chi conosce bene la storia, questi piccoli passi segnano la
strada che porta ai ghetti e poi oltre cavalcando ondate emotive
di paura verso lo straniero e il diverso. I principi di
solidarietà (cristiana e non) e le conquiste di civiltà (come
l'universalismo dei diritti fondamentali dell'uomo) vengono
dimenticati per ottenere il consenso, un pugno di voti.
Ebbene, queste politiche di discriminazione rievocano i prodromi
dell'incubo nazi-fascista. Parole che sembrano eccessivamente
allarmistiche ai più e infatti, quando in precedenti comunicati
si sono utilizzati i termini nazi-fascisti, la stampa non ne ha
fatto menzione, brutto segno anche questo.
Il PD, pur rendendosi conto che il Paese e il Friuli Venezia
Giulia necessitano di regole per gestire l'immigrazione, non
abdica a quelle conquiste di civiltà cui si accennava, ma si
prefigge di operare in questo delicato panorama - conclude la
Menosso - facendo rispettare il principio di legalità che solo
può dare al contempo vera sicurezza e autentica solidarietà".