PD: Pupulin, non abbandonare chi perde il lavoro
(ACON) Trieste, 08 set - COM/DT - "Ci sono troppe persone che
vivono una situazione d'estrema difficoltà e che non possono
essere abbandonate a se stesse: la comunità deve farsene carico
non con mere soluzioni assistenziali bensì coinvolgendoli in
lavori utili per il territorio in cui vivono".
Commenta i dati ufficiali dell'Agenzia regionale del lavoro,
Paolo Pupulin. E si preoccupa, il consigliere regionale del
Partito Democratico, dato che a fine anno "raggiungeremo la cifra
di 30 mila disoccupati con un incremento nel biennio di oltre il
35%. E di fronte a questo, l'unica affermazione chiara del
presidente Renzo Tondo e dell'assessore al Lavoro Alessia Rosolen
è stata che non bisogna fasciarsi la testa, perché i numeri
sarebbero modesti.
"Probabilmente, prosegue Pupulin, non si accorgono che dietro a
questi freddi numeri (che parlano, oltre ai disoccupati, di 5
mila lavoratori in mobilità, cioè senza rapporto di lavoro, 8
mila dipendenti in cassa integrazione straordinaria, 25 mila in
cassa ordinaria in aziende con significative cadute di ordini, di
2.500 in cassa in deroga dipendenti di aziende artigiane, del
commercio e dei servizi) ci sono persone e famiglie che non ce la
fanno a far fronte ai loro impegni di tutti i giorni.
"Spero che l'Esecutivo sappia che il trascinarsi della situazione
sta determinando ritardi significativi nella corresponsione dei
trattamenti previsti, di cui in alcune realtà si sono fatte
carico le amministrazioni locali più sensibili, che avevano nei
loro bilanci preventivato poste per intervenire nei casi più
dolorosi. Ma è evidente che si tratta di soluzioni limitate e a
corto di risorse.
"Nelle dichiarazioni degli stessi amministratori regionali,
annota ancora l'esponente di opposizione, è completamente
scomparso il sostegno ai lavoratori precari rimasti senza
contratto di lavoro. Da quello che è dato sapere, finora non sono
state avviate quelle erogazioni a favore dei precari licenziati
che erano state decise nella manovra anti-crisi ancora parecchi
mesi fa.
"L'unico segnale che è possibile condividere riguarda l'ipotesi
di estendere i progetti di lavoro socialmente utile anche ai
disoccupati: si tratta di una richiesta di cui mi sono fatto
carico in molte occasioni, ultima quella delle variazioni di
bilancio, quando avevo presentato un emendamento specifico che
privilegiava nei lavori socialmente utili l'utilizzo di
disoccupati senza trattamenti previdenziali e senza reddito.
"Purtroppo allora Tondo e la Rosolen fecero orecchie da mercante,
per non dover riconoscere che si trattava di un'emergenza
destinata ad aggravarsi nel tempo. Adesso, conclude Pupulin,
occorre recuperare velocemente il tempo perduto".