News


PD: Pupulin, non abbandonare chi perde il lavoro

08.09.2009
15:29
(ACON) Trieste, 08 set - COM/DT - "Ci sono troppe persone che vivono una situazione d'estrema difficoltà e che non possono essere abbandonate a se stesse: la comunità deve farsene carico non con mere soluzioni assistenziali bensì coinvolgendoli in lavori utili per il territorio in cui vivono".

Commenta i dati ufficiali dell'Agenzia regionale del lavoro, Paolo Pupulin. E si preoccupa, il consigliere regionale del Partito Democratico, dato che a fine anno "raggiungeremo la cifra di 30 mila disoccupati con un incremento nel biennio di oltre il 35%. E di fronte a questo, l'unica affermazione chiara del presidente Renzo Tondo e dell'assessore al Lavoro Alessia Rosolen è stata che non bisogna fasciarsi la testa, perché i numeri sarebbero modesti.

"Probabilmente, prosegue Pupulin, non si accorgono che dietro a questi freddi numeri (che parlano, oltre ai disoccupati, di 5 mila lavoratori in mobilità, cioè senza rapporto di lavoro, 8 mila dipendenti in cassa integrazione straordinaria, 25 mila in cassa ordinaria in aziende con significative cadute di ordini, di 2.500 in cassa in deroga dipendenti di aziende artigiane, del commercio e dei servizi) ci sono persone e famiglie che non ce la fanno a far fronte ai loro impegni di tutti i giorni.

"Spero che l'Esecutivo sappia che il trascinarsi della situazione sta determinando ritardi significativi nella corresponsione dei trattamenti previsti, di cui in alcune realtà si sono fatte carico le amministrazioni locali più sensibili, che avevano nei loro bilanci preventivato poste per intervenire nei casi più dolorosi. Ma è evidente che si tratta di soluzioni limitate e a corto di risorse.

"Nelle dichiarazioni degli stessi amministratori regionali, annota ancora l'esponente di opposizione, è completamente scomparso il sostegno ai lavoratori precari rimasti senza contratto di lavoro. Da quello che è dato sapere, finora non sono state avviate quelle erogazioni a favore dei precari licenziati che erano state decise nella manovra anti-crisi ancora parecchi mesi fa.

"L'unico segnale che è possibile condividere riguarda l'ipotesi di estendere i progetti di lavoro socialmente utile anche ai disoccupati: si tratta di una richiesta di cui mi sono fatto carico in molte occasioni, ultima quella delle variazioni di bilancio, quando avevo presentato un emendamento specifico che privilegiava nei lavori socialmente utili l'utilizzo di disoccupati senza trattamenti previdenziali e senza reddito.

"Purtroppo allora Tondo e la Rosolen fecero orecchie da mercante, per non dover riconoscere che si trattava di un'emergenza destinata ad aggravarsi nel tempo. Adesso, conclude Pupulin, occorre recuperare velocemente il tempo perduto".