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SA: Kocijancic su crisi Teatro Stabile sloveno di Trieste

09.09.2009
18:49
(ACON) Trieste, 09 set - COM/ET - "Desta stupore la nota congiunta con la quale Comune, Provincia di Trieste e Regione liquidano la situazione di crisi al Teatro Stabile Sloveno definendola disastrosa, chiamando in causa cambiamenti gestionali e di governance che finora non si sarebbero visti".

Igor Kocijancic (SA-PRC) interviene sulla questione dei finanziamenti al teatro di lingua slovena di Trieste.

"Se la situazione di disavanzo dello Stabile sloveno é disastrosa, allora probabilmente non esistono aggettivi in negativo per definire lo stato finanziario di altri teatri, come ad esempio il Verdi di Trieste". Secondo Kocijancic, allo Stabile sloveno in questi ultimi anni ci sono stati cambiamenti e interventi volti al risparmio. La dotazione organica di attori e attrici é ridotta all'osso ed anche alcune figure dell'apparato tecnico che sono andate in quiescenza non sono mai state rimpiazzate. Secondo il consigliere, sul versante della contrazione del personale non si può imputare nulla ai vertici del teatro.

"Viceversa - continua l'esponente di Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale - possiamo affermare senz'ombra di dubbio che la Regione ha iniziato a onorare il proprio ruolo di socio fondatore dal 2003 in poi, che il Comune ha contribuito alla dotazione del teatro in modo altalenante e che - paradossalmente - oggi rivendica dal teatro più di 120mila euro di interessi passivi, che incidono per più del 25% sul disavanzo reso pubblico ieri". Di difficile comprensione, secondo Kocijancic, la condotta della Provincia di Trieste. A una conferenza stampa l'assessore al Bilancio, in rappresentanza della presidente, si sarebbe impegnato a ricercare tutte le possibili forme di sostegno per consentire l'inizio della stagione, mentre poche ore dopo la presidente ha sottoscritto - assieme all'assessore regionale alla Cultura e al sindaco di Trieste - una nota nella quale si afferma che "Regione, Provincia e Comune hanno sempre fatto la loro parte".

"Affermazione, secondo il consigliere, piuttosto impegnativa, molto discutibile e, soprattutto, non veritiera".