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Pari opportunità: presidente Zannier su omicidio Montereale

16.09.2009
16:47
(ACON) Trieste, 16 set - COM/ET - La violenza domestica, specialmente il maltrattamento di mogli e figlie, è forse la forma di violenza nei confronti delle donne maggiormente diffusa. A sottolinearlo è la presidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Santa Zannier, che interviene sull'omicidio di Sanaa Dafani, la ragazza marocchina uccisa dal padre che non avrebbe accettato le sue scelte di vita.

Forte l'orrore e lo sgomento davanti a un omicidio - che la presidente definisce femminicidio - commesso da un padre nei confronti della figlia. "L'idea di un'integrazione possibile si frantuma di fronte alla morte di una giovane vita, che iniziava il suo percorso rivendicando forse il suo diritto di fare scelte personali e cambiare un futuro in cui non avrebbe mai avuto autonomia decisionale".

La Zannier trova che arrabbiarsi per le scelte dei figli sia un fatto normale all'interno delle famiglie, ma che l'infierire sulla propria figlia fino a ucciderla sia piuttosto un problema riconducibile a concetti arcaici di possesso e di ruoli subalterni, che rendono le donne facili prede di una educazione legata a stereotipi di una vita familiare non più tollerabile. Questi preconcetti condannano la donna a un'esistenza dominata da un padre padrone e da intransigenze, culturali e soprattutto religiose, che rasentano il razzismo.

"Questa giovane che si apriva alla vita è stata uccisa da quello che è ancora un violento rapporto sessista, che non ammette alcuna libertà di scelta per le donne, continua la presidente della Commissione pari opportunità stigmatizzando una tradizione che non permette la convivenza. Sanaa si era forse troppo integrata con la cultura occidentale e seguiva il suo sogno di una vita diversa". Secondo la Zannier la credenza religiosa, qualsiasi essa sia, dovrebbe essere una cosa positiva nella vita delle persone, ma in questo caso non lo è. Dopo dieci anni di vita in un Paese che ti ha dato possibilità di lavoro e di una vita diversa, non è possibile ancora voler esercitare il potere di vita o di morte sulle donne della famiglia.

"Differenti razze, tradizioni e religioni possono in realtà convivere se c'è il rispetto per l'essere umano, anche se - conclude amaramente la presidente - si tratta di una donna".