II Comm: audizione ANCI su legge commercio
(ACON) Trieste, 24 set - ET - Il ripristino delle condizioni di
mercato nell'ambito della grande distribuzione in osservanza del
principio della concorrenza è la richiesta fatta alla II
Commissione consiliare, presieduta da Maurizio Franz (LN),
dall'ANCI.
La Commissione ha sentito l'associazione dei Comuni in merito
alla legge regionale sul commercio e ai recenti pronunciamenti
del TAR. La fattispecie che portato al confronto è il caso della
struttura commerciale nel comune di Aiello, dove il TAR ha
accolto le istanze di libera apertura nei festivi dei singoli
esercenti al dettaglio presenti all'interno della struttura,
titolari di negozi di grandezza inferiore al limite posto dalla
legge regionale, pari a 400 metri quadri. L'ANCI ha chiesto alla
Regione di intervenire in merito per ripristinare l'uniformità
dell'applicazione della norma, senza però penalizzare le piccole
realtà locali. Se si applicasse un possibile limite alle aperture
a tutti i negozi fuori dal centro storico per risolvere la
questione posta dall'Outlet di Aiello, si penalizzerebbe i comuni
minori che spesso hanno un solo negozio proprio fuori dal centro.
La richiesta dell'Associazione è dunque che la Regione stabilisca
una regola uniforme per la grande distribuzione, in modo rapido,
tenendo conto dei bisogni del territorio.
Facciamo il possibile per evitare che la norma sul commercio
venga applicata a macchie. Per Roberto Asquini (Misto) la
soluzione è rafforzare e stabilizzare le previsioni, facendole
applicare uniformemente. Gli scompensi verificatisi sono il
risultato dell'eccessiva accelerata fatta 5 anni fa.
Il presidente Franz ha sottolineato la complessità della materia
e la pari complessità del territorio sul quale applicare le
norme, ribadendo la contrarietà alle aperture domenicali. La
legge approvata qualche mese fa è il miglior punto d'equilibrio
per garantire tutti, dagli operatori del settore, fino alle
famiglie. Il pronunciamento del TAR crea di fatto una turbativa e
per questo un intervento di manutenzione alla legge sarebbe
opportuno. È comunque necessaria un'ampia convergenza politica
per stabilizzare l'intervento e apporre eventuali correttivi.
Restituire la capacità di decisione ai Comuni è parte della
soluzione, secondo Sandro Della Mea (PD), perché la norma
approvata troppo in fretta non tiene conto delle peculiarità del
territorio. Della Mea concorda nel condividere la ricerca di una
soluzione al problema.
Da Trieste si arriva in 15 minuti a Capodistria dove i centri
sono sempre aperti. Evidenzia così le differenze tra i vari
territori, il consigliere Gaetano Valenti del PdL, pur trovando
la norma varata la migliore possibile. In realtà, un'unica regola
valida per tutti non è possibile, perché i confini con realtà
molto diverse dalla nostra esistono e bisogna tenerne conto.
Il ritorno all'autogoverno del territorio sulla materia del
commercio è fondamentale anche per Enio Agnola (IdV-Citt). Il
fatto di confinare con Paesi con norme diverse non può non essere
preso in considerazione e la questione posta dal pronunciamento
del TAR va affrontata. Deciso no a nuovi centri commerciali.
Piero Tononi (PdL) ribadisce la contrarietà alla legge sul
commercio, che pone molti problemi e non tiene conto delle forti
diversità dei territori regionali e all'interno delle stesse
realtà comunali. È una legge nata male, secondo Tononi, che porta
naturalmente a storture e a ricorsi e non tutela affatto il
piccolo commercio.
Enzo Marsilio (PD) ha evidenziato i problemi dei comuni della
montagna. Favorevole alla revisione della legge, Marsilio
utilizzerebbe lo strumento dell'Osservatorio regionale sul
commercio e capire lo stato dell'arte. Altrettanto opportuno
sarebbe capire che peso da la maggioranza agli Enti locali e al
principio della libera concorrenza.
Valutare affondo le conseguenze delle decisioni prese per non
dover costantemente mettere mano alle norme varate. Paolo Pupulin
(PD) sollecita la ricerca di una soluzione condivisa e ragionata
alla questione posta dal pronunciamento del TAR.
(immagini tv)