SA: Kocijancic, discutibili affermazioni di Tondo su ITA-SLO
(ACON) Trieste, 24 set - COM/ET - Secondo il capogruppo di
Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale, Igor Kocijancic, per
il presidente Tondo la giornata di ieri deve essere stata
funestata da congiunzioni sfavorevoli, perché anche sulle
valutazioni dello stato dei rapporti bilaterali tra Italia e
Slovenia avrebbe fatto affermazioni discutibili.
La prima, a parere del capogruppo, riguarda la presunta
centralità dei temi. Tondo imputa alla Slovenia, citando l'ex
ministro degli esteri Rupel e l'attuale premier Pahor, di porre
puntualmente il tema della tutela della minoranza a ogni incontro
bilaterale e afferma che dal momento in cui siamo tutti in
Europa, la questione non sarebbe di primaria importanza. In
realtà in Europa (intesa come ambito UE) - sottolinea Kocijancic
- la questione attinente la tutela e i diritti delle minoranze
nazionali e linguistiche é considerata uno dei temi centrali,
tanto che presso il Parlamento europeo é costituita una
Commissione per il monitoraggio delle minoranze nazionali,
linguistiche e delle Regioni con rango costituzionale, che si
aggiunge al novero dei tanti organismi già esistenti in seno alla
Commissione europea e al Consiglio delle Regioni europee in
materia di minoranze nazionali e linguistiche.
Kocijancic imputa la dichiarazione di Tondo a scarsa conoscenza
su quali siano le centralità in Europa. "Ma anche non fosse così
- continua il consigliere - non si capisce perchè la Slovenia (e
altrettanto dovrebbe fare l'Italia) non dovrebbe segnalare
disfunzioni e criticità presenti su questo versante a fronte di
problematiche che, lungi dall'essere risolte, si stanno
riacutizzando, come esemplificato dalla situazione del Teatro
Stabile Sloveno e dal possibile taglio dei fondi destinati alla
minoranza slovena".
La seconda considerazione fatta da Kocijancic, riguarda la
questione ambientale. "Tondo afferma di non sapere nulla di Krsko
(e pur non sapendo nulla si dice interessato a compartecipare al
raddoppio della centrale) e che le richieste di precisazioni in
ordine al progetto del rigassificatore di Zaule siano state
fornite. Più o meno quanto ha già affermato il sottosegretario
all'ambiente Menia". Anche in questo caso - a detta di Kocijancic
- il presidente dovrebbe sapere che lo status di Paese membro
dell'UE pone Italia e Slovenia sullo stesso piano per quanto
riguarda i procedimenti previsti. "E' del tutto evidente che su
un progetto ancora da realizzare e che avrà ricadute
transfrontaliere si pretenda di avere tutti i dati e le
informazioni dovute. E' altrettanto evidente - continua
l'esponente dell'opposizione - che sulla partita degli impianti
preesistenti - Livarna, Ferriera e la stessa centrale nucleare di
Krsko, realizzati quando l'UE era ai prodromi, la sensibilità
ambientale era probabilmente molto prossima allo zero ed era
molto forte e radicato il concetto di sovranità nazionale -
bisognerà trovare delle altre forme concordate di gestione e
monitoraggio.
"Soprattutto - conclude Kocijancic - a beneficio della
popolazione che in Italia e in Slovenia subisce gli effetti
negativi di queste situazioni irrisolte".