PD: Brandolin su ipotesi di una centrale nucleare a Monfalcone
(ACON) Trieste, 25 set - COM/MPB - Il consigliere regionale del
PD Giorgio Brandolin torna alla carica sulla ipotesi di una
centrale nucleare a Monfalcone, dopo che nello scorso mese di
febbraio sullo stesso argomento aveva ottenuto risposte elusive
da parte dell'assessore competente.
"Ho presentato una nuova interrogazione a risposta immediata -
afferma in una nota Brandolin - perché dopo le elusive risposte
del febbraio scorso alla prima interrogazione su questa
scellerata ipotesi, recentemente sono apparse nuove dichiarazioni
del Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola su tempi e
modalità di realizzazione delle nuove centrali, che, anticipa,
saranno centrali di III generazione, sul modello di quella
finlandese attualmente in fase di costruzione, da progettare
entro il 2013 e avviare entro il 2020.
"In un articolo del più importante quotidiano economico italiano
- continua l'esponente regionale - il Ministro, prefigura tempi
rapidi per fissare i criteri per la localizzazione delle nuove
centrali e nella mappa dei siti possibili a corredo dell'articolo
compare anche Monfalcone".
Brandolin elenca quindi i motivi della preoccupazione.
"La centrale termoelettrica di Monfalcone è da quest'anno
proprietà del Gruppo A2A, che sta vagliando con i soci francesi
nella controllata Edison del ruolo nel nucleare in Italia,
avviando studi di fattibilità e lavorando per creare un consorzio
di operatori e consumatori sulla base dell'esperienza finlandese.
"A2A, apprendiamo oggi, annuncia poi che blocca la metanizzazione
della centrale di Monfalcone, necessaria per sostituire gli
inquinanti gruppi ad olio, rinviando la realizzazione del
gasdotto per portare il metano all'impianto.
"E l'area della ex Ineos Films a Monfalcone è stata rilevata
dall'azienda Mangiarotti (che ha una controllata denominata
"Mangiarotti Nuclear s.p.A." in grado di produrre componenti
speciali per centrali nucleari) che ha raso al suolo i vecchi
impianti Ineos per realizzare nuovi impianti per la produzione di
grandi componenti per centrali nucleari nell'arco di un anno.
"Mi auguro - conclude Brandolin - che stavolta la Giunta
regionale risponda in maniera chiara su questa ipotesi e che
escluda categoricamente che il Governo nazionale sia deciso a
realizzare una centrale nucleare a Monfalcone. Qualsiasi altra
risposta porterebbe a pensare che Tondo e la maggioranza
regionale di centrodestra siano favorevoli a realizzarla".