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PD: Brandolin su ipotesi di una centrale nucleare a Monfalcone

25.09.2009
18:04
(ACON) Trieste, 25 set - COM/MPB - Il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin torna alla carica sulla ipotesi di una centrale nucleare a Monfalcone, dopo che nello scorso mese di febbraio sullo stesso argomento aveva ottenuto risposte elusive da parte dell'assessore competente.

"Ho presentato una nuova interrogazione a risposta immediata - afferma in una nota Brandolin - perché dopo le elusive risposte del febbraio scorso alla prima interrogazione su questa scellerata ipotesi, recentemente sono apparse nuove dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola su tempi e modalità di realizzazione delle nuove centrali, che, anticipa, saranno centrali di III generazione, sul modello di quella finlandese attualmente in fase di costruzione, da progettare entro il 2013 e avviare entro il 2020.

"In un articolo del più importante quotidiano economico italiano - continua l'esponente regionale - il Ministro, prefigura tempi rapidi per fissare i criteri per la localizzazione delle nuove centrali e nella mappa dei siti possibili a corredo dell'articolo compare anche Monfalcone".

Brandolin elenca quindi i motivi della preoccupazione.

"La centrale termoelettrica di Monfalcone è da quest'anno proprietà del Gruppo A2A, che sta vagliando con i soci francesi nella controllata Edison del ruolo nel nucleare in Italia, avviando studi di fattibilità e lavorando per creare un consorzio di operatori e consumatori sulla base dell'esperienza finlandese.

"A2A, apprendiamo oggi, annuncia poi che blocca la metanizzazione della centrale di Monfalcone, necessaria per sostituire gli inquinanti gruppi ad olio, rinviando la realizzazione del gasdotto per portare il metano all'impianto.

"E l'area della ex Ineos Films a Monfalcone è stata rilevata dall'azienda Mangiarotti (che ha una controllata denominata "Mangiarotti Nuclear s.p.A." in grado di produrre componenti speciali per centrali nucleari) che ha raso al suolo i vecchi impianti Ineos per realizzare nuovi impianti per la produzione di grandi componenti per centrali nucleari nell'arco di un anno.

"Mi auguro - conclude Brandolin - che stavolta la Giunta regionale risponda in maniera chiara su questa ipotesi e che escluda categoricamente che il Governo nazionale sia deciso a realizzare una centrale nucleare a Monfalcone. Qualsiasi altra risposta porterebbe a pensare che Tondo e la maggioranza regionale di centrodestra siano favorevoli a realizzarla".