PD: Menis, appello a Tondo su priorità lavori in Aula
(ACON) Trieste, 28 set - COM/ET - Il consigliere regionale del
PD Paolo Menis rivolge un appello al presidente Tondo perché
vigili sull'operato dell'Aula e perché metta in campo la sua
autorevolezza affinché l'agenda politica sia determinata nel
rispetto di quelle che il consigliere ritiene le reali priorità
della regione.
Menis si augura che l'operato del Consiglio regionale sia
caratterizzato da un netto cambio di rotta rispetto ai
provvedimenti discussi a fine luglio. "Crisi e welfare - dice il
consigliere del PD - devono essere le priorità nell'interesse dei
cittadini, basta con i provvedimenti che vanno a beneficio di
pochi.
"L'approvazione della legge a sostegno delle associazioni
combattentistiche con cui si è conclusa l'ultima seduta di luglio
è - sostiene l'esponente dell'opposizione - una delle pagine più
basse della politica regionale. Forti dubbi erano già stati
sollevati in Commissione anche perché la proposta richiamava
legge regionale n. 5, licenziata pochi mesi prima su iniziativa
del consigliere Sasco (UDC) a beneficio degli stessi soggetti.
"L'imbarazzo - sostiene Menis - si è trascinato anche in Aula
quando gli stessi promotori della norma - un totale di due
articoli in cui si stanziano ulteriori 100 mila euro per la
valorizzazione delle attività delle associazioni
combattentistiche e d'arma - hanno dovuto rispondere ai tanti
rilievi dell'opposizione.
"Non è in discussione il valore di queste realtà - sottolinea il
consigliere dell'opposizione - ma visto il grave momento di
difficoltà ci è sembrato quanto meno inopportuno votare la
previsione di ulteriori fondi che avrebbero potuto essere
utilizzati diversamente. Anche perché pochi mesi prima erano già
stati previsti 250 mila euro per finalità analoghe.
"Nonostante la nostra ferma opposizione però la maggioranza ha
fatto fronte comune pur di approvare un provvedimento che va a
vantaggio di pochi. Almeno siamo riusciti a bloccare alcuni dei
passaggi più scandalosi grazie al lavoro in Commissione, ha
concluso Menis. Mi riferisco in particolare ai punti, previsti
nella formulazione originale della norma in cui si prevedeva la
possibilità che le associazioni beneficiarie potessero
costituirsi anche dopo l'entrata in vigore della legge favorendo
così il proliferare di realtà che ben poco avevano a che fare con
la tutela della memoria ma che nascevano ad hoc per attingere a
quei fondi. Addirittura non era stato inserito tra i requisiti
per richiedere i contributi l'assenza della finalità di lucro
delle associazioni stesse, una scelta che si commenta da sola.
"Purtroppo - conclude Menis - non abbiamo i numeri per poter
bloccare anche in Aula queste leggi, spero che il presidente
Tondo metta in campo tutta la sua autorevolezza per fare sì che
in futuro sia il buon senso di tutte le parti politiche a dettare
l'agenda dei lavori per tornare a dar spazio alle priorità dei
cittadini".