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PD: Menis, appello a Tondo su priorità lavori in Aula

28.09.2009
15:53
(ACON) Trieste, 28 set - COM/ET - Il consigliere regionale del PD Paolo Menis rivolge un appello al presidente Tondo perché vigili sull'operato dell'Aula e perché metta in campo la sua autorevolezza affinché l'agenda politica sia determinata nel rispetto di quelle che il consigliere ritiene le reali priorità della regione.

Menis si augura che l'operato del Consiglio regionale sia caratterizzato da un netto cambio di rotta rispetto ai provvedimenti discussi a fine luglio. "Crisi e welfare - dice il consigliere del PD - devono essere le priorità nell'interesse dei cittadini, basta con i provvedimenti che vanno a beneficio di pochi.

"L'approvazione della legge a sostegno delle associazioni combattentistiche con cui si è conclusa l'ultima seduta di luglio è - sostiene l'esponente dell'opposizione - una delle pagine più basse della politica regionale. Forti dubbi erano già stati sollevati in Commissione anche perché la proposta richiamava legge regionale n. 5, licenziata pochi mesi prima su iniziativa del consigliere Sasco (UDC) a beneficio degli stessi soggetti.

"L'imbarazzo - sostiene Menis - si è trascinato anche in Aula quando gli stessi promotori della norma - un totale di due articoli in cui si stanziano ulteriori 100 mila euro per la valorizzazione delle attività delle associazioni combattentistiche e d'arma - hanno dovuto rispondere ai tanti rilievi dell'opposizione.

"Non è in discussione il valore di queste realtà - sottolinea il consigliere dell'opposizione - ma visto il grave momento di difficoltà ci è sembrato quanto meno inopportuno votare la previsione di ulteriori fondi che avrebbero potuto essere utilizzati diversamente. Anche perché pochi mesi prima erano già stati previsti 250 mila euro per finalità analoghe. "Nonostante la nostra ferma opposizione però la maggioranza ha fatto fronte comune pur di approvare un provvedimento che va a vantaggio di pochi. Almeno siamo riusciti a bloccare alcuni dei passaggi più scandalosi grazie al lavoro in Commissione, ha concluso Menis. Mi riferisco in particolare ai punti, previsti nella formulazione originale della norma in cui si prevedeva la possibilità che le associazioni beneficiarie potessero costituirsi anche dopo l'entrata in vigore della legge favorendo così il proliferare di realtà che ben poco avevano a che fare con la tutela della memoria ma che nascevano ad hoc per attingere a quei fondi. Addirittura non era stato inserito tra i requisiti per richiedere i contributi l'assenza della finalità di lucro delle associazioni stesse, una scelta che si commenta da sola.

"Purtroppo - conclude Menis - non abbiamo i numeri per poter bloccare anche in Aula queste leggi, spero che il presidente Tondo metta in campo tutta la sua autorevolezza per fare sì che in futuro sia il buon senso di tutte le parti politiche a dettare l'agenda dei lavori per tornare a dar spazio alle priorità dei cittadini".