CR: ddl demanio idrico, dibattito (9)
(ACON) Trieste, 29 set - ET - Nel dibattito generale sul
disegno di legge sul demanio idrico, Piero Colussi (IdV-Citt) ha
condiviso lo spirito del provvedimento, anticipando però la
contrarietà a un emendamento che prevede il ripristino della
navigabilità del fiume Noncello (PN), senza che su questo corso
vengano svolte onerose opere di messa in sicurezza.
Per Franco Iacop (PD) è un'occasione persa dalla maggioranza per
riorganizzare le competenze tra i vari livelli istituzionali. Si
è preferito una posizione minimalista. Il consigliere si è anche
detto contrario alla sanatoria sui fabbricati realizzati su beni
del demanio idrico regionale prima dell'entrata in vigore di
questa legge (articolo 13), per non favorire chi si è
approfittato.
Per Mauro Travanut (PD) vi è una carenza di prospettive, un
disegno di legge di portata minore di quello già predisposto
dalla precedente maggioranza. L'articolo 13 sarà centrale della
discussione, perché penalizza chi è stato in regola e genera una
sanatoria indifferenziata.
Gianfranco Moretton (PD) parla di occasione persa per il
Consiglio regionale, che genera uno spezzatino di norme invece di
cogliere quanto è già stato elaborato nel passato. Si poteva
proseguire la politica di dare sostanza al comparto unico.
Moretton ha chiesto il parere dell'avvocatura della Regione
sull'articolo 13.
Al termine della discussione è intervenuta anche l'assessore
Sandra Savino. Non è stato possibile unire il provvedimento sul
demanio idrico a quello sulla difesa del suolo e da più parti è
stata richiesta un'accelerazione proprio sui beni idrici. La
Savino ha anche specificato che si è evitato di caricare gli Enti
locali di ulteriori funzioni, a fronte di nessuna garanzia di
trasferimento.
(segue)