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CR: pdl lavoratori residenti, dibattito (7)

30.09.2009
17:51
(ACON) Trieste, 30 set - ET - Giorgio Venier Romano (UDC) è intervenuto all'inizio del dibattito generale ripercorrendo l'iter della norma nella III Commissione consiliare, da lui presieduta. I tempi dei lavori si sono protratti a causa di imprevedibili concomitanze e accavallamenti dei lavori delle varie Commissioni. Il testo nella sua forma incompleta non poteva essere trasmesso al Tutore dei minori per ottenere il suo parere.

Annamaria Menosso (PD) ha rigettato le accuse di ostruzionismo: i tempi dei lavori in Commissione sono stati fin troppo brevi, poco più di 5 ore. Grave anche il fatto che siano state respinte le richieste di audizioni con tutti quei soggetti che lavorano a stretto contatto con gli immigrati. Si ha paura che i veri nodi arrivino al pettine. Lamentato il mancato parere del Tutore dei minori.

Per Bruno Zvech (PD) il nocciolo del problema non sono il numero di studenti extracomunitari nelle nostre classi, bensì determinate dinamiche economiche e produttive che governano la globalizzazione. Il mondo è unico e le persone sono diverse, ci vuole una garanzia per tutti di una vita migliore, senza questo non facciamo gli interessi di nessuno e non ci garantiamo un futuro sereno.

Una legge scandalosa, un'involuzione, una previsione che colpisce anche i cassaintegrati italiani. Roberto Antonaz (SA-PRC) non ha mezzi termini e accusa la maggioranza di far perdere alla regione il senso delle tradizioni e della sua civiltà. Questa legge non separa il regolare da chi non è regolare e si manca anche l'obiettivo dell'integrazione. Si crea prima il problema e poi si propone la soluzione, raccogliendo consensi, ma si costruisce una società che si ritorcerà contro tutti.

Sergio Lupieri (PD) parla di mistificazione, di dati falsi, di demagogia e di proposta di legge indecente. Non si tratta di una grande riforma del welfare regionale, ma indebolisce la società attaccando i fondamentali della tutela, specie di quella dei minori. Il welfare diventa strumento di emarginazione, discriminazione fin dalla più tenera età. Inaccettabile la mediazione ottenuta tra le forze di maggioranza.

(segue)