CR: pdl sostegno lavoratori, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 01 ott - ET - Franco Iacop (PD) si dice stupito
di come l'UDC possa condividere una simile norma, dove si
giustifica un intervento di esclusione da benefici pubblici con
un principio indefinito come il serio legame con il territorio.
Ciò solleva il timore che questo diventi il parametro delle
politiche sociali e della sanità, introducendo un principio
devastante.
"Avevo fame e non mi avete sfamato, avevo sete e non mi deste da
bere, ero forestiero e non mi accoglieste". Enzo Marsilio (PD)
cita la Bibbia per sottolineare la convinzione che questa norma
alteri principi fondamentali, non derogabili e non mediabili per
obbedire a logiche di partito e di alleanze. La mancanza di
risorse è un alibi insufficiente per rinunciare ai valori
cristiani.
L'imprevisto e forte impatto della crisi economica con
conseguente diminuzione di posti di lavoro e delle disponibilità
dei bilanci pubblici hanno generato l'impossibilità di dare tutto
a tutti. Edoardo Sasco (UDC) evidenzia come la proposta sia il
tentativo di raggiungere un equilibrio in una congiuntura
socioeconomica molto complessa. Non speculiamo su questi temi ma
ragioniamo, è stato l'invito all'Aula. Il nostro obiettivo è la
qualità della vita dei nostri concittadini e nessuno vuole tirare
su steccati, ma il problema è individuare un percorso con regole
precise all'interno del quale ricondurre il complesso tema
dell'immigrazione.
Si consolida la maggioranza, ma si svende la residua capacità di
governo. Sandro Della Mea (PD) parla di un'altra brutta pagina
scritta in questa legislatura e di una cambiale pagata alla Lega
Nord per tenere insieme la coalizione. Così si sostengono solo
gli autoctoni, invece di aiutare tutti quelli che da noi
lavorano, indugiando in un atto di puro populismo. La norma
affida la gente bisognosa alla sola umana compassione e ciò è
grave.
(segue)