PD: Menis, FVG terra di ordinanze contro immigrati
(ACON) Trieste, 01 ott - COM/ET - "Cose non vere per dividere
i cittadini. Questo è quello che abbiamo sentito ieri dai banchi
della Lega Nord e su questo tono proseguirà anche il dibattito
odierno. Obiettivo creare un doppio binario per il welfare: due
categorie di cittadini, la prima, quella degli autoctoni e poi
tutti gli altri".
È questo il commento del consigliere del PD Paolo Menis alla
proposta di legge che prevede l'introduzione di vincoli di
residenza per l'accesso ai servizi sociali.
"Minori, disabili, famiglie, tutto verrà diviso - sostiene Menis
- quasi fossimo tornati a un sistema tribale in cui conta solo
appartenere al clan che è al potere. Serie A e serie B è la
metafora usata dalla Caritas e rende bene l'idea della divisione
che stiamo andando a creare.
"Nessuna preclusione ai diritti, sentiamo ripetere dai banchi di
una maggioranza in evidente difficoltà, specie nelle sue
componenti più vicine (almeno a parole) ai valori cristiani. Ma -
si domanda Menis - imporre condizioni diverse per accedere ai
servizi di base per chi è in uno stato di difficoltà non
significa forse fare una differenziazione che discrimina?
"I vertici dell'Onu e dell'Unione europea, la Chiesa oltre alle
moltissime realtà che in prima fila vivono ogni giorno
l'integrazione - sottolinea il consigliere - hanno pesantemente
criticato questa proposta e in generale la politica
dell'immigrazione messa in campo dal nostro Paese. Inutile,
xenofoba, inaccettabile sono solo alcuni dei termini usati per
definire questa legge che nessuno però ha voluto ascoltare.
"Il tutto giustificato dalla crisi e dalla carenza delle risorse?
Credo proprio di no - afferma Menis - anche perché i dati
economici certificano il contrario. L'importanza che gli
immigrati rivestono nella regione è contenuto nei dati ufficiali,
ritengo che il problema siano piuttosto i soldi che sono stati
spesi per le ronde. Forse è il caso di chiedersi se a mancare
sono le risorse o l'intelligenza nello spenderle.
"Questo è diventato il Friuli Venezia Giulia: terra d'ordinanze
contro gli immigrati, luogo di paura e chiusura. Un pezzo
d'Italia che - conclude Menis - rinnega le sue origini, in cui
tutti abbiamo dei doveri ma in cui esistono due diversi modi per
accedere ai diritti".