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CR: pdl sostegno lavoratori, dibattito (4)

01.10.2009
16:11
(ACON) Trieste, 01 ott - ET - I principi e i valori non possono essere oggetto di misurazioni o quantificazioni e quindi non sono né negoziabili né mediabili e il modello di società che ispira l'operato della maggioranza è improntato sull'esclusione e la chiusura. Alessandro Tesini (PD) trova che legare gli obiettivi, specie delle pubbliche amministrazioni, agli umori quotidiani della società sia sbagliato e limiti la capacità di gestire i forti cambiamenti in atto.

Mauro Travanut (PD) chiede un forte scatto di dignità da parte della maggioranza per mettere fuori gioco la Lega Nord, rea di imporre provvedimenti senza discuterli con gli alleati. Non temete - ha specificato il consigliere - non ci alleeremo mai con il Carroccio, proprio per i valori espressi da questa proposta di legge. Tra oggi e martedì, smorzate ancora i toni di questa proposta di legge.

Per Enore Picco (LN) la proposta di legge fissa regole semplici che sono presenti in molti Paesi europei. Picco, che sottolinea di essere figlio di emigrati e amministratore locale che ha lavorato e lavora nel sociale, ribadisce che ai diritti sono correlati anche dei doveri e che con questo provvedimento si da priorità alla nostra gente e, dopo, la massima solidarietà a tutti.

Legge contro la nostra storia. Igor Gabrovec (PD) sottolinea il peso che il multilinguismo e la cultura non italiana hanno in regione. Chi arriva da noi va visto come qualcuno che cerca di costruire migliori opportunità per se stesso e la propria famiglia. Alcune battaglie della Lega Nord sono condivisibili, come quella per le identità locali e il federalismo, ma questa è contraria ai valori e alla storia della nostra terra.

Per Luigi Ferone (Part.Pens) si tratta di introdurre regole, necessarie perché le risorse sono scarse. Solo così si evita una guerra tra poveri, fatta di punti in graduatoria e infinite file agli sportelli, dove gli italiani soccomberebbero perché sono, paradossalmente, i soggetti più deboli. Il sistema pensionistico non è salvato dagli immigrati, ma dai sacrifici degli italiani. Prima si contribuisce, poi si ottiene. Questa legge dice no al tutto e subito, una garanzia per il futuro.

(segue)