UDC: Tesolat, cava Prehot a Faedis
(ACON) Trieste, 06 ott - COM/AB - "L'amministrazione regionale
intende accogliere prontamente l'autorizzazione per la cava
Prehot in comune di Faedis, dalla cui prosecuzione di attività
dipende il futuro di 38 lavoratori?"
Lo chiede con un'interrogazione alla Giunta il consigliere
dell'UDC, Alessandro Tesolat, ricordando che l'autorizzazione
alla cava di pietra piacentina che si trova in località Streminz
scadrà il prossimo 22 ottobre. "La richiesta di rinnovo -
evidenzia - era stata presentata il 30 gennaio del 2007, ma
finora l'iter burocratico non è stato ancora completato a causa
di procedure complicate, che non consentono alcuna certezza di
continuità operativa in tempi ragionevoli".
Tesolat sottolinea anche l'importanza in termini occupazionali
della presenza della cava, che impegna complessivamente 38
addetti: "Il fatturato medio dell'azienda - spiega - ammonta a un
milione e settecentomila euro annui e la continuità dell'attività
estrattiva assicura lavoro a 16 dipendenti e a 4 soci lavoratori.
Inoltre, nella stessa cava è stata ospitata un'altra azienda,
anch'essa in attesa di autorizzazione, di Altovizza in San Pietro
al Natisone, costretta a prelevare momentaneamente pietra alla
cava Prehot per non licenziare i propri 18 dipendenti".
"La ritardata autorizzazione per la coltivazione della cava -
afferma ancora Alessandro Tesolat - arrecherebbe serie
conseguenze all'attività lavorativa in una zona già colpita dalla
crisi. Inoltre, tali ritardi nella concessione delle
autorizzazione attribuiscono alla nostra regione un'immagine che
sta all'opposto della volontà di semplificazione più volte
richiamata nel programma di governo dell'attuale maggioranza
regionale, orientata invece a rendere più semplice il rapporto
dei cittadini e delle imprese con l'amministrazione pubblica".
Tesolat sollecita quindi alla Giunta un intervento per sbloccare
la situazione della cava e salvaguardare l'occupazione di 38
lavoratori, e una semplificazione autorizzativa per le cave.