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CR: pdl interventi sociali, approvati tutti gli articoli (6)

06.10.2009
17:03
(ACON) Trieste, 06 ott - ET - Dopo la sospensione dei lavori, avvenuta a causa dell'esposizione di uno striscione di protesta, il gruppo del PD ha abbandonato l'Aula.

Prima di questo fatto è stato approvato l'articolo 4, sulle norme integrative in materia di diritto allo studio. Sono destinatari degli assegni di studio gli alunni iscritti a scuole dell'obbligo e secondarie non statali, parificate o paritarie o riconosciute con titolo di studio con valore legale, appartenenti a un nucleo familiare in cui almeno uno dei genitori risiede o presta attività lavorativa da almeno 5 anni - invece che 15, come proposto originariamente - anche non continuativi, in Italia, di cui 1 in Friuli Venezia Giulia. L'emendamento approvato porta la firma di Narduzzi (LN) e Galasso (PdL). Il gruppo dell'UDC - con il capogruppo Edoardo Sasco - ha preannunciato voto d'astensione, perché per il gruppo centrista si sarebbe potuto fare di più e non prevedere limiti d'accesso a questo beneficio. Dello stesso avviso anche PD, SA e IdV-Cittadini. Dai banchi del PdL, una forte richiesta a ridimensionare i toni del dibattito.

Le previsioni all'articolo 5 inerenti il Fondo per l'autonomia possibile e per l'assistenza a lungo termine, sono da ora rivolte a persone - qui la differenza apportata dall'emendamento a firma dei capigruppo della maggioranza - residenti in regione e non più solo a chi, più genericamente, non può provvedere alla cura della propria persona.

All'articolo 6 i tre capigruppo, Narduzzi, Galasso e Sasco, hanno proposto e visto accettare la modifica che porta a 10 anni di residenza o lavoro sul territorio nazionale di cui 1 in regione, il limite minimo per poter beneficiare degli interventi di edilizia convenzionata, agevolata e sostegno alle locazioni.

Con un emendamento aggiuntivo i capigruppo di maggioranza hanno proposto che si prescindesse dal requisito di residenza e dell'attività lavorativa per i corregionali all'estero e i loro discendenti che si ristabiliscono in regione, come anche per coloro che prestano servizio presso le Forze armate e di polizia. La previsione è stata estesa anche per i provvedimenti che riguardano il bonus bebè e la Carta famiglia.

Modificato anche il titolo della legge. Narduzzi, Galasso e Sasco hanno proposto e visto approvare una nuova denominazione: Norme per la valorizzazione della residenza o dell'attività lavorativa in Italia ed in regione per l'accesso ai servizi dello stato sociale.

(segue)