SA-PRC: Kocijancic,sul Prosecco disattesi impegni e promesse
(ACON) Trieste, 06 ott - COM/AB - C'è un detto in sloveno
(prepeljati nekoga zejnega cez vodo) che, tradotto letteralmente
in italiano, suonerebbe: condurre qualcuno assetato oltre
l'acqua. E' quello che sta succedendo ai nostri viticoltori, che
hanno riposto invano la loro fiducia prima nella Giunta
regionale, poi nella Lega Nord, poi nel ministro leghista alle
politiche agricole, giunto fino a Prosecco a fine agosto per
piantare una vite di Glera, il vitigno autoctono dal quale trae
origine il famoso vino frizzante che prende il suo nome proprio
da quel luogo sul Carso triestino.
Le affermazioni sono del consigliere regionale della SA-PRC Igor
Kocijancic che aggiunge.
Tutti abbiamo assistito ai pubblici impegni che, a partire dalla
Giunta e dalla maggioranza regionale, per finire con il ministro
Zaia, non hanno mancato di ribadire che il territorio dal quale
trae origine il Prosecco sarebbe stato valorizzato con una serie
di interventi, non ultimo la creazione di un centro territoriale
per la promozione del Prosecco DOC nel luogo dal quale trae la
propria denominazione.
Adesso, come spesso accade, tutti si rimangiano parole, impegni e
promesse. I nostri territori e i nostri viticoltori rischiano di
rimanere senza alcuna reale contropartita. Il grande Veneto fa la
voce grossa e tenta di emarginare le giuste rivendicazioni dei
nostri territori. Bisogna fare come hanno fatto gli ungheresi
nella vicenda del Tokaj: presentare un bel ricorso nelle
competenti sedi. Vi è l'autorevole precedente del Tokaj che fa
ben sperare su un esito positivo di tale ricorso.
Al punto in cui si è arrivati - conclude Kocijancic - contro chi
non vuol sentire ragioni e disattende gli impegni presi, la
strada del ricorso diventa un percorso obbligato, una questione
di dignità.