CR: lingua tedesca, relatore Baritussio (10)
(ACON) Trieste, 06 ott - RC - Per Franco Baritussio, relatore
per il PdL del disegno di legge sulla valorizzazione delle
minoranze di lingua tedesca, provvedimento che ha avuto in
Commissione ampio consenso e per questo si presenta in Aula solo
con relatori di maggioranza, si trattava di chiudere il ciclo
normativo sulle leggi minoritarie parlate in Friuli Venezia
Giulia quando si stava ormai ponendo un problema di squilibrio e
di ingiustizia nei confronti di quella tedesca, unica
riconosciuta a livello nazionale presente in regione non ancora
disciplinata in modo organico.
Baritussio si è quindi espresso in termini di positive ricadute
che tale riconoscimento potrà avere sullo sviluppo economico
dell'intero territorio. Ci trovavamo ormai di fronte - ha
affermato - a un'autentica defaillance di ordine etnico e
linguistico. Di ordine etnico perché nelle aree della Valcanale e
delle isole germanofone di Sauris e Timau vi è una rilevante
presenza di popolazioni che parlano la lingua tedesca
riconosciute nella legge 482/1999 che, diversamente da friulani e
sloveni, non hanno trovato fino a oggi attenzione e spazio in una
normativa regionale specifica. Di ordine linguistico perché il
tedesco è parlato in Austria, Svizzera, Liechtenstein e Germania.
Proprio per queste ragioni non possono esser sottaciute le
potenziali ricadute positive che questa legge potrà avere anche
sul ruolo internazionale e sull'economia del Friuli Venezia
Giulia. Da questo punto di vista, tra l'altro, è a tutti noto
quanto il mondo tedesco da sempre consideri i nostri territori
importante punto di riferimento.
Questa proposta di legge, inoltre, prevede azioni finalizzate
alla convivenza fra le diverse identità linguistiche della nostra
Regione senza mai dimenticare, come dettato dalla stessa legge
482, il principio di integrità e ufficialità della lingua
nazionale italiana. Ciò consente al Friuli Venezia Giulia di
costituire un esempio e un modello guida in Italia e in Europa di
come possono convivere in modo equilibrato tradizioni, identità e
senso dello Stato.
Baritussio ha concluso sottolineando che si tratta di una legge
snella, 18 articoli, che offre opportunità e non sancisce alcun
tipo di obbligo, e che tiene conto di quanto emerso dalle
audizioni con gli enti locali, le associazioni e le istituzioni
scolastiche. Un testo unico che permetterà di fornire ulteriori
stimoli alle attività di valorizzazione delle minoranze
linguistiche tedesche.
(segue)