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CR: lingua tedesca, relatore Baritussio (10)

06.10.2009
19:27
(ACON) Trieste, 06 ott - RC - Per Franco Baritussio, relatore per il PdL del disegno di legge sulla valorizzazione delle minoranze di lingua tedesca, provvedimento che ha avuto in Commissione ampio consenso e per questo si presenta in Aula solo con relatori di maggioranza, si trattava di chiudere il ciclo normativo sulle leggi minoritarie parlate in Friuli Venezia Giulia quando si stava ormai ponendo un problema di squilibrio e di ingiustizia nei confronti di quella tedesca, unica riconosciuta a livello nazionale presente in regione non ancora disciplinata in modo organico.

Baritussio si è quindi espresso in termini di positive ricadute che tale riconoscimento potrà avere sullo sviluppo economico dell'intero territorio. Ci trovavamo ormai di fronte - ha affermato - a un'autentica defaillance di ordine etnico e linguistico. Di ordine etnico perché nelle aree della Valcanale e delle isole germanofone di Sauris e Timau vi è una rilevante presenza di popolazioni che parlano la lingua tedesca riconosciute nella legge 482/1999 che, diversamente da friulani e sloveni, non hanno trovato fino a oggi attenzione e spazio in una normativa regionale specifica. Di ordine linguistico perché il tedesco è parlato in Austria, Svizzera, Liechtenstein e Germania. Proprio per queste ragioni non possono esser sottaciute le potenziali ricadute positive che questa legge potrà avere anche sul ruolo internazionale e sull'economia del Friuli Venezia Giulia. Da questo punto di vista, tra l'altro, è a tutti noto quanto il mondo tedesco da sempre consideri i nostri territori importante punto di riferimento.

Questa proposta di legge, inoltre, prevede azioni finalizzate alla convivenza fra le diverse identità linguistiche della nostra Regione senza mai dimenticare, come dettato dalla stessa legge 482, il principio di integrità e ufficialità della lingua nazionale italiana. Ciò consente al Friuli Venezia Giulia di costituire un esempio e un modello guida in Italia e in Europa di come possono convivere in modo equilibrato tradizioni, identità e senso dello Stato.

Baritussio ha concluso sottolineando che si tratta di una legge snella, 18 articoli, che offre opportunità e non sancisce alcun tipo di obbligo, e che tiene conto di quanto emerso dalle audizioni con gli enti locali, le associazioni e le istituzioni scolastiche. Un testo unico che permetterà di fornire ulteriori stimoli alle attività di valorizzazione delle minoranze linguistiche tedesche.

(segue)