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Pens: Ferone scrive a Tondo su povertà e crisi economica

07.10.2009
15:53
(ACON) Trieste, 07 ott - COM/AB - Il consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone ha inviato al presidente della Regione Renzo Tondo una lettera per sensibilizzarlo sulle condizioni di disagio che vivono i cittadini in questo periodo di crisi.

"L'autunno si annuncia molto pesante, è il momento dove molti nodi verranno al pettine e a pagarne le conseguenze saranno gli abitanti del Friuli Venezia Giulia, dove il numero dei disoccupati senza ammortizzatori sociali e dei cassaintegrati è aumentato in maniera preoccupante e con cadenza quotidiana cessano attività industriali, artigianali, commerciali, agricole.

Segnali di ripresa economica non sono percettibili. Famiglie sempre più in difficoltà e con la povertà estrema che aumenta, tanto che - secondo il Partito Pensionati - si può parlare addirittura di povertà alimentare per migliaia di nostri corregionali, con i Comuni e gli enti di beneficenza che non riescono più a far fronte all'aumento continuo di richieste di aiuto.

Le previsioni per l'immediato futuro non sono certamente rosee, dal momento che non è prevedibile come imminente una ripresa della produzione e quindi dell'occupazione. Sono tantissimi i cittadini del Friuli Venezia Giulia che, come nel resto d'Italia, sono arrivati al limite e non riescono più a pagare bollette, mutui, prestiti, affitto e altro, con il conseguente aumento degli sfratti e dei senza casa. Se è giusto provare a diffondere un po' di ottimismo è anche vero che non si può ignorare questa realtà estremamente preoccupante. La Regione ha fatto notevoli sforzi proprio sul fronte del sociale, ma la crisi è talmente profonda ed estesa a larga parte della società che gli effetti della politica sociale dell'Amministrazione regionale sono scarsamente incisivi.

La realtà vera - a giudizio del Partito Pensionati - è che per mettere in moto l'economia si deve spingere l'aumento dei consumi: ma i pensionati, i lavoratori molte volte con redditi bassissimi, i disoccupati, i tanti senza reddito, i precari a vita, cosa possono oramai spendere? Decine di migliaia di persone sono stati costretti a ridurre ulteriormente, proprio in quest'ultimo periodo, i consumi perché hanno già esaurito i pochi risparmi.

Fingere che tutto ciò sia frutto di fantasia è la cosa più sbagliata che si possa fare e forse la recrudescenza dei microfurti nei supermercati è la spia di un disagio profondo. Anziani, donne che prendono un formaggino o un pacchetto di biscotti in un supermercato, sono ladri? Il Partito Pensionati ritiene che siano degli affamati. E un Paese come l'Italia, che pretende di aiutare il terzo e quarto mondo dovrebbe prendere atto che forse in Italia di mondi ve ne sono anche un quinto e un sesto, e questo riguarda anche il Friuli Venezia Giulia.

I pensionati della nostra regione sono i cittadini che più di altri vivono una condizione di estremo disagio. Circa 65mila ricevono pensioni inferiori ai 500 euro mensili, tanti disabili hanno come unica fonte di reddito i 255 euro della pensione di invalidità. Le pensioni sono ferme da ben 19 anni, mentre il costo della vita negli ultimi 13 anni è aumentato del 32% e se a questo si aggiunge il continuo aumento di balzelli, dichiarati e nascosti, si ha un quadro reale del continuo impoverimento delle pensioni e, conseguentemente, delle condizioni dei pensionati.

Perché allora non pensare a cancellare l'IRPEF per i pensionati?

Nella prossima finanziaria - conclude Ferone - sarà necessario tener conto delle pesanti condizioni economiche in cui vivono tanti dei nostri corregionali, sopratutto i pensionati, e incrementare, conseguentemente, lo sforzo economico a sostegno delle fasce sociali più deboli".