Pens: Ferone scrive a Tondo su povertà e crisi economica
(ACON) Trieste, 07 ott - COM/AB - Il consigliere regionale del
Partito Pensionati Luigi Ferone ha inviato al presidente della
Regione Renzo Tondo una lettera per sensibilizzarlo sulle
condizioni di disagio che vivono i cittadini in questo periodo di
crisi.
"L'autunno si annuncia molto pesante, è il momento dove molti
nodi verranno al pettine e a pagarne le conseguenze saranno gli
abitanti del Friuli Venezia Giulia, dove il numero dei
disoccupati senza ammortizzatori sociali e dei cassaintegrati è
aumentato in maniera preoccupante e con cadenza quotidiana
cessano attività industriali, artigianali, commerciali, agricole.
Segnali di ripresa economica non sono percettibili. Famiglie
sempre più in difficoltà e con la povertà estrema che aumenta,
tanto che - secondo il Partito Pensionati - si può parlare
addirittura di povertà alimentare per migliaia di nostri
corregionali, con i Comuni e gli enti di beneficenza che non
riescono più a far fronte all'aumento continuo di richieste di
aiuto.
Le previsioni per l'immediato futuro non sono certamente rosee,
dal momento che non è prevedibile come imminente una ripresa
della produzione e quindi dell'occupazione. Sono tantissimi i
cittadini del Friuli Venezia Giulia che, come nel resto d'Italia,
sono arrivati al limite e non riescono più a pagare bollette,
mutui, prestiti, affitto e altro, con il conseguente aumento
degli sfratti e dei senza casa. Se è giusto provare a diffondere
un po' di ottimismo è anche vero che non si può ignorare questa
realtà estremamente preoccupante. La Regione ha fatto notevoli
sforzi proprio sul fronte del sociale, ma la crisi è talmente
profonda ed estesa a larga parte della società che gli effetti
della politica sociale dell'Amministrazione regionale sono
scarsamente incisivi.
La realtà vera - a giudizio del Partito Pensionati - è che per
mettere in moto l'economia si deve spingere l'aumento dei
consumi: ma i pensionati, i lavoratori molte volte con redditi
bassissimi, i disoccupati, i tanti senza reddito, i precari a
vita, cosa possono oramai spendere? Decine di migliaia di persone
sono stati costretti a ridurre ulteriormente, proprio in
quest'ultimo periodo, i consumi perché hanno già esaurito i pochi
risparmi.
Fingere che tutto ciò sia frutto di fantasia è la cosa più
sbagliata che si possa fare e forse la recrudescenza dei
microfurti nei supermercati è la spia di un disagio profondo.
Anziani, donne che prendono un formaggino o un pacchetto di
biscotti in un supermercato, sono ladri? Il Partito Pensionati
ritiene che siano degli affamati. E un Paese come l'Italia, che
pretende di aiutare il terzo e quarto mondo dovrebbe prendere
atto che forse in Italia di mondi ve ne sono anche un quinto e un
sesto, e questo riguarda anche il Friuli Venezia Giulia.
I pensionati della nostra regione sono i cittadini che più di
altri vivono una condizione di estremo disagio. Circa 65mila
ricevono pensioni inferiori ai 500 euro mensili, tanti disabili
hanno come unica fonte di reddito i 255 euro della pensione di
invalidità. Le pensioni sono ferme da ben 19 anni, mentre il
costo della vita negli ultimi 13 anni è aumentato del 32% e se a
questo si aggiunge il continuo aumento di balzelli, dichiarati e
nascosti, si ha un quadro reale del continuo impoverimento delle
pensioni e, conseguentemente, delle condizioni dei pensionati.
Perché allora non pensare a cancellare l'IRPEF per i pensionati?
Nella prossima finanziaria - conclude Ferone - sarà necessario
tener conto delle pesanti condizioni economiche in cui vivono
tanti dei nostri corregionali, sopratutto i pensionati, e
incrementare, conseguentemente, lo sforzo economico a sostegno
delle fasce sociali più deboli".