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IdV-Citt:Colussi e Corazza, pdl 39 contrasta programma Tondo

08.10.2009
16:26
(ACON) Trieste, 08 ott - COM/AB - "Ora che la proposta di legge della Lega Nord è diventata legge regionale - fatti salvi, ovviamente, i pronunciamenti sulla sua costituzionalità e quelli della giustizia amministrativa che saranno sollecitati da cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia e che si vedranno negare servizi previsti dal sistema sociale regionale - è doveroso porre l'accento sulla distanza che separa la proposta programmatica di Tondo e le scelte di governo".

Esordisce così la nota di commento alla legge 39 del presidente del gruppo IdV-Cittadini Piero Colussi.

"Il presidente Tondo, infatti, nel programma portato al voto degli elettori, parla di integrazione come processo con l'inserimento effettivo degli immigrati nella struttura economica sociale e politica del Friuli Venezia Giulia e di dare attuazione a una politica di integrazione equilibrata, scevra da eccessi ideologici.

"In realtà, nella legge approvata diventa centrale una scelta politica che tradisce una volontà discriminatoria e l'aperta ostilità nei confronti dei soggetti più deboli. La legge approvata, in ultima analisi, dà corpo a un disegno di esclusione, non di inclusione sociale, economica e politica; di negazione di diritti nei confronti di persone che pur hanno assunto precisi doveri nei confronti della società".

Secondo Colussi, "una legge che fa a pugni con il buon senso poiché, se si escludono i corregionali all'estero e il personale delle Forze armate e di polizia per i quali, con apposita deroga, si prescinde dal requisito della residenza o dell'attività lavorativa in Italia e in regione per il periodo indicato, va a colpire senza distinzione tutti i cittadini, anche gli italiani, che provengono da altre regioni e i cittadini comunitari che decidono di trasferirsi in Friuli Venezia Giulia. Ci sono più ombre che luci in questa legge: le norme sulla Carta famiglia e quelle sul diritto alla casa su tutte. Non meno imbarazzante però - conclude Colussi - la disparità di trattamento riservata alla scuola, con l'introduzione di norme differenziate tra scuola pubblica e scuola paritaria il che è, palesemente, una discriminazione difficilmente comprensibile".

Il dipietrista Alessandro Corazza, vicecapogruppo, a sua volta aggiunge: "Contestiamo l'atteggiamento omissivo tenuto dal Tutore dei minori, che avrebbe dovuto svolgere appieno il suo ruolo di garanzia e giudichiamo grave il suo rifiuto a partecipare all'audizione in Commissione così come l'aver negato il suo parere - che pure gli competeva per legge - non appena iniziato l'esame in Aula".

"L'impossibilità di confrontarsi con il Tutore dei minori - ha dichiarato ancora Corazza - discende dalla sovrapposizione di questa figura con quella del presidente del Consiglio regionale e conferma l'incompatibilità anche sostanziale tra i due ruoli. Ritengo infatti che Ballaman abbia evitato il confronto in quanto, nel ruolo di tutore dei minori, si sarebbe trovato nella condizione di dover dare giudizio negativo su una legge proposta dal suo partito, la Lega Nord. Una grave responsabilità che mi porta con forza a chiedergli di rinunciare al doppio ruolo".