VI Comm: audizione Molinaro su legge promozione friulano
(ACON) Trieste, 14 ott - MPB - In merito alla sentenza della
Corte costituzionale sulla legge per la valorizzazione e la
promozione della lingua friulana (la 29 del 2007) "la VI
Commissione consiliare, presieduta da Piero Camber (PdL) ha
ascoltato l'assessore alla cultura Roberto Molinaro che ha fatto
il punto della situazione ricordando i provvedimenti legislativi
in base ai quali la Regione sta operando attualmente (le leggi
482 e 15, la finanziaria di ogni anno, il piano annuale di
sostegno all'offerta formativa) mentre non trova alcuna
applicazione la legge 29.
Gli stanziamenti relativi al friulano per il 2009 ammontano a 3
milioni e 882 mila euro di cui: 1,2 milioni di fondi statali
destinati agli enti pubblici; 600 mila euro per le scuole; 782
mila euro a enti riconosciuti fra cui Università di Udine,
Società Filologica Friulana, Biblioteca Joppi di Udine; 1 milione
all'Agenzia regionale lingua friulana (ARLeF), 400 mila euro per
i programmi radiotelevisivi (al 50% cento tra Rai ed emittenti
private).
Ha poi puntualizzato la situazione nelle scuole: nei territori
delimitati, le opzioni fatte nel mese di gennaio per il 2009-10,
su 64.089 alunni delle scuole dell' infanzia e primarie, 31.759
hanno scelto dell'insegnamento con la lingua friulana, per un
49,55 % del totale. Si va dal 64% nella provincia di Udine al 18%
in quella di Pordenone, passando per il 37% di Gorizia.
E'in questo contesto che si cala la legge 29, che ha avuto un
contenzioso annunciato per una serie di eccessi ritenuti
illegittimi dalla Corte costituzionale - ha affermato Molinaro
sottolineando che non si è trattato di bocciatura ma di parti non
strutturali, tutte di eccedenza costituzionale, per cui ora la
legge è in vigore con alcune modifiche. Una legge che va attuata
con ragionevole gradualità coinvolgendo istituzioni, associazioni
e soggetti sociali, considerando che la tutela della lingua deve
essere sempre connessa con la valorizzazione della cultura.
Questa legge non ha però la compatibilità finanziaria necessaria
per cui, parallelamente alla predisposizione degli strumenti
programmatori e normativi, vanno individuate ulteriori risorse
di fonte pubblica e privata da destinare al settore. Quanto alle
azioni istituzionali e programamtorie, saranno istituite la
Commissione permanente per l'insegnamento della lingua friulana e
quella per il suo uso sociale, e verranno ridefiniti i contenuti
della Convenzione con la Rai. C'è poi l'elaborazione del piano
del piano generale di politica linguistica 2010-2014, con le
priorità di intervento, e inoltre la stipula di un accordo quadro
Regione-Università di Udine (per ora, poi anche con l'ateneo di
Trieste) per supportare l'azione di tutela, valorizzazione e
promozione, per esempio per quanto riguarda la ricerca e la
formazione dei docenti.
Inoltre, la ridefinizione del sostegno ai soggetti associativi
pubblici e privati che svolgono attività continuative di
promozione e diffusione della lingua e la stipula di una
convenzione con il Consorzio universitario del Friuli per la
costruzione e gestione di un portale telematico sulle lingue
minoritarie. Infine la relazione sullo stato di attuazione della
legge al Consiglio regionale potrà avvenire entro il mese di
febbraio del 2012, cosa che non deve spaventare perchè il primo
vero anno di applicazione sarà il 2011.
Per quanto riguarda il settore istruzione pensiamo di costruire,
entro la metà del 2010 un solo regolamento onnicomprensivo,
mentre la nuova toponomastica è già pronta.
Rispondendo agli interrogativi formulati dai consiglieri,
Molinaro ha precisato che le parti abrogate non rendono la legge
inapplicabile, che è in vigore salvo quelle. Sulle questioni di
carattere finanziario i passi a livello nazionali sono di
carattere generale e settoriale: con le risorse a disposizione
siamo in grado di mantenere quello che c'è, non di fare grandi
cose.