PD: Menis, acqua bene in pericolo da salvaguardare
(ACON) Trieste, 30 ott - COM/AB - E' allarme per il futuro di
un bene fondamentale: l'acqua. In settembre, infatti, ha subito
un'improvvisa accelerazione la disciplina prevista dal Governo lo
scorso anno con la legge 133/2008, che prevede l'obbligo entro il
2011 per tutti gli ATO e i Comuni di consegnare al mercato la
gestione dell'acqua potabile.
Lo mette in evidenza il consigliere regionale del PD Paolo Menis,
che ritiene sia il futuro di questo bene primario e che la nostra
Regione debba intervenire con la massima celerità. Ed è questo
l'argomento del convegno organizzato all'università di Udine dal
CeVi e dal Comitato italiano per il contratto mondiale
dell'acqua.
A oggi - spiega Menis - la legge regionale 13/2005 prende atto
delle peculiarità del servizio idrico e prevede che la sua
gestione venga affidata preferenzialmente fuori dalle regole del
mercato e che la sua organizzazione sia disciplinata "secondo i
principi di precauzione, di salvaguardia delle aspettative e dei
diritti delle generazioni future, del risparmio e del rinnovo
delle risorse idriche, considerando il diritto all'acqua come
diritto inalienabile dell'uomo a carattere universale".
Con le novità introdotte a livello nazionale tutto è destinato a
cambiare. Contrariamente a quanto sta facendo il resto
dell'Europa però, il Governo in carica ha deciso di dire addio al
concetto di acqua come bene comune, gestito dall'ente pubblico in
quanto fondamentale, ovvero l'idea che sta alla base dell'attuale
sistema di gestione, per affidarlo alla libera logica di mercato,
come se fosse un bene qualunque. In pratica - continua Menis -
saremo i primi in Europa a scrivere la parola fine sul modello di
gestione consortile di un bene fondamentale come l'acqua, lo
stesso sistema che stanno adottando (o riadottando per chi aveva
commesso l'errore di scegliere la strada della privatizzazione
come Parigi) Francia, Spagna, Germania, Belgio e Olanda.
Per farsi un'idea di cosa aspetta i nostri cittadini non serve
andare lontano, ha precisato l'esponente del PD, basta vedere
cos'è successo a Latina dove la multinazionale che gestisce
l'acqua locale ha deciso di aumentare le bollette del 300%. E a
chi non può pagare mandano a casa i vigilantes armati con
carabinieri al seguito per staccare i contatori.
Il pericolo è molto grave - conclude Menis - serve una
mobilitazione forte degli enti locali e dei cittadini, che
potrebbe vedere proprio il Friuli Venezia Giulia in prima fila
nella difesa di un bene universale la cui mancanza fa quasi 3.000
vittime ogni giorno nel mondo.