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PD: Menis, acqua bene in pericolo da salvaguardare

30.10.2009
10:20
(ACON) Trieste, 30 ott - COM/AB - E' allarme per il futuro di un bene fondamentale: l'acqua. In settembre, infatti, ha subito un'improvvisa accelerazione la disciplina prevista dal Governo lo scorso anno con la legge 133/2008, che prevede l'obbligo entro il 2011 per tutti gli ATO e i Comuni di consegnare al mercato la gestione dell'acqua potabile.

Lo mette in evidenza il consigliere regionale del PD Paolo Menis, che ritiene sia il futuro di questo bene primario e che la nostra Regione debba intervenire con la massima celerità. Ed è questo l'argomento del convegno organizzato all'università di Udine dal CeVi e dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell'acqua.

A oggi - spiega Menis - la legge regionale 13/2005 prende atto delle peculiarità del servizio idrico e prevede che la sua gestione venga affidata preferenzialmente fuori dalle regole del mercato e che la sua organizzazione sia disciplinata "secondo i principi di precauzione, di salvaguardia delle aspettative e dei diritti delle generazioni future, del risparmio e del rinnovo delle risorse idriche, considerando il diritto all'acqua come diritto inalienabile dell'uomo a carattere universale".

Con le novità introdotte a livello nazionale tutto è destinato a cambiare. Contrariamente a quanto sta facendo il resto dell'Europa però, il Governo in carica ha deciso di dire addio al concetto di acqua come bene comune, gestito dall'ente pubblico in quanto fondamentale, ovvero l'idea che sta alla base dell'attuale sistema di gestione, per affidarlo alla libera logica di mercato, come se fosse un bene qualunque. In pratica - continua Menis - saremo i primi in Europa a scrivere la parola fine sul modello di gestione consortile di un bene fondamentale come l'acqua, lo stesso sistema che stanno adottando (o riadottando per chi aveva commesso l'errore di scegliere la strada della privatizzazione come Parigi) Francia, Spagna, Germania, Belgio e Olanda.

Per farsi un'idea di cosa aspetta i nostri cittadini non serve andare lontano, ha precisato l'esponente del PD, basta vedere cos'è successo a Latina dove la multinazionale che gestisce l'acqua locale ha deciso di aumentare le bollette del 300%. E a chi non può pagare mandano a casa i vigilantes armati con carabinieri al seguito per staccare i contatori.

Il pericolo è molto grave - conclude Menis - serve una mobilitazione forte degli enti locali e dei cittadini, che potrebbe vedere proprio il Friuli Venezia Giulia in prima fila nella difesa di un bene universale la cui mancanza fa quasi 3.000 vittime ogni giorno nel mondo.