PdL: mozione per esporre crocifisso in aula Consiglio
(ACON) Trieste, 04 nov - COM/AB - "Quale segno della nostra
tradizione culturale, identità nazionale e regionale è opportuno
esporre il crocifisso nell'aula del Consiglio regionale e
invitiamo il presidente della Regione a farsi portavoce nei
confronti del Governo nazionale affinché ricorra nei confronti
della sentenza europea".
A chiederlo, con una mozione, sono i consiglieri del PdL, Paolo
Ciani (primo firmatario), Paride Cargnelutti, Piero Tononi e
Antonio Pedicini.
"Il crocifisso è il simbolo della nostra tradizione cristiana che
è presente nella vita di tutti i cittadini della regione a
prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che
la costituzione italiana garantisce. E' opportuno ribadire anche
che la religione cattolica, seppur con pari diritto con le altre,
è l'unica espressamente citata nella Costituzione. La laicità
dello Stato non si misura con l'esposizione o meno del crocifisso
che fa parte della nostra cultura. L'Europa non ci sarebbe senza
il cristianesimo e senza identità non ci sono nemmeno i popoli.
La sentenza della Corte di Strasburgo nega i sentimenti dei
popoli europei e non garantisce la laicità".
"In una sede non religiosa come quella del Consiglio regionale -
commentano i consiglieri del PdL - destinata alla creazione di
leggi e all'amministrazione in genere, il crocifisso potrà ancora
rivestire, per i credenti, questi valori religiosi, ma per
credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata e
assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo
religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in
forma sintetica, immediatamente percettibile e intuibile, al pari
di ogni simbolo, valori civilmente rilevanti e segnatamente quei
valori che soggiacciono e ispirano il nostro ordine
costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal
senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte laico,
diverso dal quello religioso che gli è proprio, una funzione
simbolica altamente stimolante a prescindere dalla religione
professata dai consiglieri".
"Nel sentire della nostra gente - conclude Ciani - il crocifisso
è da sempre visto come un simbolo di accoglienza, di comunione di
accettazione e questa sentenza rischia di farlo diventare simbolo
di divisione ed esclusione. Cosa che non è mai stata. Il
Consiglio regionale, quindi, dovrebbe esporre nell'Aula questo
nostro simbolo per ribadire quella che è la tradizione del popolo
del Friuli Venezia Giulia".