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PdL: mozione per esporre crocifisso in aula Consiglio

04.11.2009
16:13
(ACON) Trieste, 04 nov - COM/AB - "Quale segno della nostra tradizione culturale, identità nazionale e regionale è opportuno esporre il crocifisso nell'aula del Consiglio regionale e invitiamo il presidente della Regione a farsi portavoce nei confronti del Governo nazionale affinché ricorra nei confronti della sentenza europea".

A chiederlo, con una mozione, sono i consiglieri del PdL, Paolo Ciani (primo firmatario), Paride Cargnelutti, Piero Tononi e Antonio Pedicini.

"Il crocifisso è il simbolo della nostra tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini della regione a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la costituzione italiana garantisce. E' opportuno ribadire anche che la religione cattolica, seppur con pari diritto con le altre, è l'unica espressamente citata nella Costituzione. La laicità dello Stato non si misura con l'esposizione o meno del crocifisso che fa parte della nostra cultura. L'Europa non ci sarebbe senza il cristianesimo e senza identità non ci sono nemmeno i popoli. La sentenza della Corte di Strasburgo nega i sentimenti dei popoli europei e non garantisce la laicità".

"In una sede non religiosa come quella del Consiglio regionale - commentano i consiglieri del PdL - destinata alla creazione di leggi e all'amministrazione in genere, il crocifisso potrà ancora rivestire, per i credenti, questi valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata e assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica, immediatamente percettibile e intuibile, al pari di ogni simbolo, valori civilmente rilevanti e segnatamente quei valori che soggiacciono e ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte laico, diverso dal quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente stimolante a prescindere dalla religione professata dai consiglieri".

"Nel sentire della nostra gente - conclude Ciani - il crocifisso è da sempre visto come un simbolo di accoglienza, di comunione di accettazione e questa sentenza rischia di farlo diventare simbolo di divisione ed esclusione. Cosa che non è mai stata. Il Consiglio regionale, quindi, dovrebbe esporre nell'Aula questo nostro simbolo per ribadire quella che è la tradizione del popolo del Friuli Venezia Giulia".