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SA-PRC: Kocijancic visita carcere Coroneo di Trieste

05.11.2009
17:46
(ACON) Trieste, 05 nov - COM/MPB - Il consigliere regionale Igor Kocijancic (SA-PRC) ha guidato una delegazione, di cui hanno fatto parte anche Alfredo Racovelli e Luciano Capaldo, in visita al carcere del Coroneo di Trieste, nell'ambito dell'iniziativa di visite periodiche alle case circondariali del Friuli Venezia Giulia avviata alcuni mesi fa, quando anche nelle carceri della nostra regione vi erano drammatici problemi di sovraffollamento denunciati pubblicamente anche da alcuni direttori. La visita è stata, inoltre, ulteriormente motivata dalla tragica morte del giovane Andrea Cucchi nel carcere di Roma, sulla quale è in corso un'indagine. In confronto alla situazione di agosto quando, a fronte di una capienza complessiva di 190 posti erano presenti 270 detenuti e detenute, la situazione - fa sapere Kocijancic in una nota - appare un po' migliorata: le persone detenute sono 220, sempre oltre al limite di capacità previsto dalle norme, ma naturalmente in condizioni più agevoli rispetto a quelle registrate pochi mesi fa. La proporzione tra detenuti stranieri e italiani rimane pressoché invariata (65% - 35%), mentre nel tratto femminile il rapporto è al 50%

Nel breve colloquio che ha preceduto la visita, il direttore ha segnalato che a causa dell'esiguità di risorse messe a disposizione dal ministero si è dovuto operare ulteriori tagli su voci destinate ai detenuti lavoranti e diminuire drasticamente il numero del personale (da 7 a 3 unità) che si occupa di pulizie e di altri servizi interni. Tutto ciò, aggiunto alla cronica carenza di personale rispetto alla dotazione organica prevista, rende ancora più difficili le condizioni lavorative del personale di custodia.

E' stato inoltre rilevata, questa volta in positivo, sia dal direttore che dal personale di custodia, la grande utilità costituita dalla presenza quotidiana degli operatori del SERT messi a disposizione dall'ASS Triestina, che svolgono un lavoro preziosissimo a beneficio di tutti, lavoro che gli operatori carcerari, stante la carenza cronica di personale e risorse, non riuscirebbero a svolgere con la stessa professionalità ed efficacia.

E' anche grazie a simili interventi di sinergia istituzionale - è stato sottolineato - che si contribuisce a una migliore vivibilità all'interno del carcere, che va a vantaggio di tutti, detenuti e personale. Resta ancora da risolvere, auspicabilmente in tempi brevi, il problema del passaggio dell'assistenza sanitaria a carico del servizio sanitario regionale.