SA-PRC: Kocijancic visita carcere Coroneo di Trieste
(ACON) Trieste, 05 nov - COM/MPB - Il consigliere regionale
Igor Kocijancic (SA-PRC) ha guidato una delegazione, di cui hanno
fatto parte anche Alfredo Racovelli e Luciano Capaldo, in visita
al carcere del Coroneo di Trieste, nell'ambito dell'iniziativa di
visite periodiche alle case circondariali del Friuli Venezia
Giulia avviata alcuni mesi fa, quando anche nelle carceri della
nostra regione vi erano drammatici problemi di sovraffollamento
denunciati pubblicamente anche da alcuni direttori. La visita è
stata, inoltre, ulteriormente motivata dalla tragica morte del
giovane Andrea Cucchi nel carcere di Roma, sulla quale è in corso
un'indagine.
In confronto alla situazione di agosto quando, a fronte di una
capienza complessiva di 190 posti erano presenti 270 detenuti e
detenute, la situazione - fa sapere Kocijancic in una nota -
appare un po' migliorata: le persone detenute sono 220, sempre
oltre al limite di capacità previsto dalle norme, ma naturalmente
in condizioni più agevoli rispetto a quelle registrate pochi mesi
fa. La proporzione tra detenuti stranieri e italiani rimane
pressoché invariata (65% - 35%), mentre nel tratto femminile il
rapporto è al 50%
Nel breve colloquio che ha preceduto la visita, il direttore ha
segnalato che a causa dell'esiguità di risorse messe a
disposizione dal ministero si è dovuto operare ulteriori tagli su
voci destinate ai detenuti lavoranti e diminuire drasticamente il
numero del personale (da 7 a 3 unità) che si occupa di pulizie e
di altri servizi interni. Tutto ciò, aggiunto alla cronica
carenza di personale rispetto alla dotazione organica prevista,
rende ancora più difficili le condizioni lavorative del personale
di custodia.
E' stato inoltre rilevata, questa volta in positivo, sia dal
direttore che dal personale di custodia, la grande utilità
costituita dalla presenza quotidiana degli operatori del SERT
messi a disposizione dall'ASS Triestina, che svolgono un lavoro
preziosissimo a beneficio di tutti, lavoro che gli operatori
carcerari, stante la carenza cronica di personale e risorse, non
riuscirebbero a svolgere con la stessa professionalità ed
efficacia.
E' anche grazie a simili interventi di sinergia istituzionale - è
stato sottolineato - che si contribuisce a una migliore
vivibilità all'interno del carcere, che va a vantaggio di tutti,
detenuti e personale. Resta ancora da risolvere, auspicabilmente
in tempi brevi, il problema del passaggio dell'assistenza
sanitaria a carico del servizio sanitario regionale.