PD: Menis, decreto precari scuola, disagi anche in FVG
(ACON) Trieste, 7 nov - COM/MPB - Sul decreto precari, bocciato
l'altro ieri a Roma da parte della Conferenza Stato-Regioni,
interviene con una nota il consigliere del PD Paolo Menis,
vicepresidente della Commissione regionale in materia di
istruzione che evidenzia come "nonostante alcune modifiche,
introdotte alla Camera, resti un provvedimento confusionario e
incompleto: insomma un'altra occasione persa per mettere mano
all'urgente riordino del settore scuola".
"Prima di tutto mancano le risorse adeguate, avverte Menis,
poiché non vengono messi in campo gli ammortizzatori sociali per
i precari licenziati ma al contrario si cerca di scaricare sulle
Regioni alcuni oneri favorendo così il crearsi di ulteriori
disparità. In materia di assunzioni e stabilizzazioni servirebbe
invece un piano straordinario e degli investimenti ad hoc invece
di una politica di soli tagli che prevede circa 8 miliardi di
euro in meno all'intero comparto.
"Altra dolente nota è il caos completo nella gestione delle
graduatorie. Qui, sottolinea il consigliere d'opposizione, la
situazione è davvero grave. Da una parte infatti il decreto
conferma le note posizioni assunte dal Ministro circa il
cosiddetto "inserimento a pettine" e prevede che, per i prossimi
due anni questo, non sia possibile, chiudendo così il contenzioso
in corso, ma, poco più sotto, sconfessa il ragionamento aprendo
le porte all'ingresso con i rispettivi punteggi (e quindi
permettendo l'inserimento cosiddetto "a pettine" e non invece in
coda alle graduatorie) a partire dal 2011.
"Una situazione di grande incertezza, che rischia di creare,
oltre alle difficoltà gestionali delle procedure di inserimento e
un elevato numero di probabili contenziosi, anche grande, e
legittima, preoccupazione tra il personale docente.
"Solo nella provincia di Udine, conclude Menis, sono oltre 3800
gli iscritti in graduatorie e 5800 in coda che aspettano di
sapere cosa ne sarà del loro futuro.
"Chi ha scelto la provincia d'insegnamento nel 2007, come
previsto dall'allora vigente normativa, nella speranza di
un'assunzione a tempo indeterminato, si vede cambiare in corsa le
regole d'inserimento. Ciò rischia di compromettere continuità
degli insegnamenti e la possibilità di garantire la necessaria
qualità del settore.
"Servirebbe invece, è la considerazione conclusiva di Menis, un
piano di assunzioni programmato e condiviso, magari di durata
pluriennale, per mettere fine a questa situazione di precariato
perenne che è diventata ingestibile e dannosa sotto ogni punto di
vista".