I Comm: audizione con tabaccai su crisi del settore
(ACON) Trieste, 10 nov - DT - Hanno inviato una lettera a
consiglieri e parlamentari del Friuli Venezia Giulia perché
sostengano il loro lavoro di tabaccai. E ora sono stati sentiti
dalla I Commissione consiliare, per l'occasione presieduta da
Paride Cargnelutti (PdL), assieme all'assessore alle Finanze
Sandra Savino.
La situazione è difficile: già la concorrenza con la Slovenia
aveva fatto diminuire del 50% le vendite delle sigarette, il
Trattato di Schengen ha fatto il resto visto che poi i prezzi di
un pacchetto sono inferiori del 40% oltre confine. La
sopravvivenza è a rischio in regione con riflessi persino in
Veneto, ma è in bilico anche quella di molti servizi che i
tabaccai svolgono per lo Stato (il bollo auto, ad esempio), oltre
che una valenza sociale (di tabaccherie ce ne sono ovunque,
Comune o frazione che sia) difficilmente ripristinabile.
C'è poi una diminuzione occupazionale che preoccupa (1500
esercizi commerciali in tutto, 800 in pericolo, 1000 persone a
rischio) e un calo del gettito fiscale che danneggia tanto la
Regione quanto lo Stato. Per questo i delegati della FIT hanno
elaborato una proposta di legge che hanno illustrato alla
Commissione e che riprende un analogo provvedimento assunto in
Francia: si tamponi questa emorragia con una norma che compensi
le perdite per chi opera sul confine.
Più i giorni passano e più la situazione diventa difficile -
hanno affermato Marco Pesce e Giuliano Bardella, della FIT
nazionale e regionale. La cosa più concreta e fattibile è una
norma che divida il territorio in quattro fasce: quella che perde
fino al 5%, dal 5 al 15, dal 15 al 30 e oltre il 30%.
Particolarmente sofferenti sono le tabaccherie di Trieste e
Gorizia, con un commercio anomalo in ascesa che penalizza chi
vive di questo e che tocca le casse della Regione per i minori
introiti di IVA e accise.
Due gli interventi dei consiglieri. Secondo Roberto Asquini
(Misto) non si può sostenere con un guadagno aggiuntivo e per di
più pubblico un esercizio commerciale, non lo permette la
normativa comunitaria. Però, ha aggiunto, come abbiamo fatto con
i benzinai, potremmo immaginare di mettere in campo anche per voi
delle risorse economiche una tantum in caso di chiusura
dell'attività. Il quadro è aggravato dalla crisi del sistema
benzina che ha tirato in ballo indirettamente pure i tabaccai:
intervenire sugli sconti sui carburanti potrà avere ripercussioni
positive anche sui tabaccai.
In questa regione si è discusso solo di benzina, mai di tabacchi,
gli ha fatto eco Franco Brussa del PD. E' ora che la maggioranza
si impegni nella loro tutela. E non è vero che non ci sono soldi,
serve la volontà politica. Abbiamo le agevolazioni per i
benzinai? Si faccia lo stesso anche per tabaccai.
Una situazione critica ben nota all'amministrazione regionale, ha
evidenziato l'assessore Savino che ha ricordato come sulle
vendite in regime di monopolio possa intervenire soltanto lo
Stato. Esiste un problema di accise tra Italia e Slovenia - ha
spiegato - la strada da percorrere è l'Europa, bisogna giungere
all'armonizzazione delle imposte tra i due Stati. Forse tornare a
chiedere la zona franca potrebbe essere una soluzione perché un
contributo diretto alla categoria spalmato su più anni è
impossibile, sarebbe un aiuto di Stato. A ogni modo la Regione,
nonostante i 124 milioni di euro che ricava dalle tasse sui
tabacchi, non possiede la copertura finanziaria per tutte e 1500
gli esercizi. Comunque il Fondo a disposizione per i benzinai, ha
aggiunto, può valere anche per i tabaccai.
Organizzeremo un incontro con gli europarlamentari - ha concluso
la Savino - per riproporre la questione dell'omologazione delle
accise tra Roma e Lubiana. E potremmo anche intervenire per far
comprendere come i costi sanitari per un sigaretta acquistata in
Slovenia ricadano in realtà qui, in Friuli Venezia Giulia.
(immagini tv)