News


I Comm: audizione con tabaccai su crisi del settore

10.11.2009
15:48
(ACON) Trieste, 10 nov - DT - Hanno inviato una lettera a consiglieri e parlamentari del Friuli Venezia Giulia perché sostengano il loro lavoro di tabaccai. E ora sono stati sentiti dalla I Commissione consiliare, per l'occasione presieduta da Paride Cargnelutti (PdL), assieme all'assessore alle Finanze Sandra Savino.

La situazione è difficile: già la concorrenza con la Slovenia aveva fatto diminuire del 50% le vendite delle sigarette, il Trattato di Schengen ha fatto il resto visto che poi i prezzi di un pacchetto sono inferiori del 40% oltre confine. La sopravvivenza è a rischio in regione con riflessi persino in Veneto, ma è in bilico anche quella di molti servizi che i tabaccai svolgono per lo Stato (il bollo auto, ad esempio), oltre che una valenza sociale (di tabaccherie ce ne sono ovunque, Comune o frazione che sia) difficilmente ripristinabile.

C'è poi una diminuzione occupazionale che preoccupa (1500 esercizi commerciali in tutto, 800 in pericolo, 1000 persone a rischio) e un calo del gettito fiscale che danneggia tanto la Regione quanto lo Stato. Per questo i delegati della FIT hanno elaborato una proposta di legge che hanno illustrato alla Commissione e che riprende un analogo provvedimento assunto in Francia: si tamponi questa emorragia con una norma che compensi le perdite per chi opera sul confine.

Più i giorni passano e più la situazione diventa difficile - hanno affermato Marco Pesce e Giuliano Bardella, della FIT nazionale e regionale. La cosa più concreta e fattibile è una norma che divida il territorio in quattro fasce: quella che perde fino al 5%, dal 5 al 15, dal 15 al 30 e oltre il 30%. Particolarmente sofferenti sono le tabaccherie di Trieste e Gorizia, con un commercio anomalo in ascesa che penalizza chi vive di questo e che tocca le casse della Regione per i minori introiti di IVA e accise.

Due gli interventi dei consiglieri. Secondo Roberto Asquini (Misto) non si può sostenere con un guadagno aggiuntivo e per di più pubblico un esercizio commerciale, non lo permette la normativa comunitaria. Però, ha aggiunto, come abbiamo fatto con i benzinai, potremmo immaginare di mettere in campo anche per voi delle risorse economiche una tantum in caso di chiusura dell'attività. Il quadro è aggravato dalla crisi del sistema benzina che ha tirato in ballo indirettamente pure i tabaccai: intervenire sugli sconti sui carburanti potrà avere ripercussioni positive anche sui tabaccai.

In questa regione si è discusso solo di benzina, mai di tabacchi, gli ha fatto eco Franco Brussa del PD. E' ora che la maggioranza si impegni nella loro tutela. E non è vero che non ci sono soldi, serve la volontà politica. Abbiamo le agevolazioni per i benzinai? Si faccia lo stesso anche per tabaccai.

Una situazione critica ben nota all'amministrazione regionale, ha evidenziato l'assessore Savino che ha ricordato come sulle vendite in regime di monopolio possa intervenire soltanto lo Stato. Esiste un problema di accise tra Italia e Slovenia - ha spiegato - la strada da percorrere è l'Europa, bisogna giungere all'armonizzazione delle imposte tra i due Stati. Forse tornare a chiedere la zona franca potrebbe essere una soluzione perché un contributo diretto alla categoria spalmato su più anni è impossibile, sarebbe un aiuto di Stato. A ogni modo la Regione, nonostante i 124 milioni di euro che ricava dalle tasse sui tabacchi, non possiede la copertura finanziaria per tutte e 1500 gli esercizi. Comunque il Fondo a disposizione per i benzinai, ha aggiunto, può valere anche per i tabaccai.

Organizzeremo un incontro con gli europarlamentari - ha concluso la Savino - per riproporre la questione dell'omologazione delle accise tra Roma e Lubiana. E potremmo anche intervenire per far comprendere come i costi sanitari per un sigaretta acquistata in Slovenia ricadano in realtà qui, in Friuli Venezia Giulia.

(immagini tv)