I Comm: audizione ex lavoratori interinali in Regione
(ACON) Trieste, 10 nov - DT - Si sentono abbandonati, gli ex
interinali della Regione. Molti hanno lavorato per quattro,
sette, anche otto anni, e da un giorno all'altro si sono
ritrovati senza lavoro, senza reddito. Ma non sono scomparsi.
Chiedono ora che la loro professionalità venga riconosciuta e non
dispersa perché - hanno sostenuto partecipando all'audizione
davanti alla I Commissione consiliare presieduta per l'occasione
da Paride Cargnelutti (PdL) - la Regione dovrebbe essere un
modello di fronte al mercato del lavoro.
Accanto alle voci dei lavoratori, quelle dei sindacati che hanno
denunciato, alla presenza dell'assessore al Personale Andrea
Garlatti, l'esodo forzato di molti di loro dal luglio 2008, con
l'applicazione del decreto Brunetta (3 anni al massimo di
contratti atipici nella pubblica amministrazione dopo i quali non
si può più prorogare il contratto, limite poi abrogato
quest'anno). Una norma che doveva diminuire la precarietà e che
invece è servita a espellere lavoratori per sostituirli con
altri, un sacrificio inutile - ha annotato Gianni Bertossi della
NIDIL-CGIL.
Chiediamo - ha aggiunto - venga loro assegnato un punteggio nei
concorsi per tutto il lavoro e l'esperienza maturata nella
pubblica amministrazione. Dopotutto, stiamo parlando di oltre
cento giovani: se fosse un'azienda sarebbe di una certa
rilevanza.
Stefano Di Fiore, dell'ALAI-CISL, ha sottolineato l'opportunità
di lavorare insieme sindacati-Regione-agenzie di somministrazione
del lavoro per poter utilizzare al meglio gli strumenti di tutela
sociale che esistono anche se c'è la possibilità, volendo, di
stabilizzare chi è interinale.
Per Valeria Ratini, della CISL-FPS, tra tutte le tipologie di
lavoro flessibile questa è la meno tutelata, quindi sarebbe
dovuta essere la meno utilizzata. Invece, nel 2009 sono stati
assunti 43 nuovi interinali. Almeno a partire dal 2010
impegniamoci a organizzare dei concorsi che diano risposte
sufficienti a tutti.
Un concetto ribadito da Adriano Zaccaron della DIRER. Si crea un
istituto e poi se ne abusa. C'è stato un periodo in cui in
Regione avevamo anche 250-300 interinali.
Passare da queste cifre a 40, com'è per quest'anno, è una notizia
positiva, è stato il commento dei rappresentanti della CISAL.
Attendiamo però di conoscere il programma triennale sul
fabbisogno nell'ente Regione e in che modo questi lavoratori
potranno essere armonizzati con i dipendenti a tempo
indeterminato.
A oggi in Regione - ha quindi precisato l'assessore Garlatti -
abbiamo 117 somministrati per una spesa di 3 milioni e 800 mila
euro, più 25 che lavorano in enti strumentali alla stessa Regione
e alla Protezione civile. Noi ci siamo tenuti al rispetto dei
limiti imposti dalla legge Brunetta tant'è che nel 2008 sono
andati via in 66. Poi, è vero, nel 2009 ogni limite è stato tolto
ma abbiamo voluto riconoscere il principio della rotazione degli
incarichi, perché le aspettative che si creano non sono
riconducibili a questo istituto.
E' evidente che la Regione - ha aggiunto - intende procedere dal
2010 a una riduzione di questo istituto, che però ha i suoi pregi
quando ci sono in atto processi di riorganizzazione e
cambiamento. Per quanto concerne i concorsi, poi, c'è un
imperativo che è consentire pari opportunità a tutti proprio
perché sono e saranno pochi i posti che gli enti pubblici
metteranno a bando. Ci sono loro, gli interinali, e ci sono tanti
altri giovani che aspettano un lavoro. Certamente chi ha lavorato
in Regione vedrà riconosciuta la sua capacità, avrà titoli in
più, ma si accede in Regione tramite concorso. Nessuna riserva di
posti.
Per il consigliere della SA-PRC Igor Kocijancic c'è un approccio
ipocrita nella pubblica amministrazione, non si possono
considerare tre anni o addirittura 7 o 8 un periodo breve. Queste
persone si sono formate, non può non essere riconosciuto. E' una
situazione da sanare con una norma apposita, facciamolo in
Finanziaria".
E se da parte di Piero Camber (PdL) e Maurizio Salvador (UDC) la
domanda è se anche nel 2010 si ricorrerà a questa forma di
occupazione e se magari, nei concorsi futuri, non si possa far
evitare loro le preselezioni, Franco Brussa del PD ha ricordato
come chi governa debba avere in questo momento senso di
responsabilità oltre a un programma, anche su questi temi, a
lungo termine.
(immagini tv)