News


VI Comm: illustrata pdl su politiche della pace

12.11.2009
13:22
(ACON) Trieste, 12 nov - DT - Configurare la Regione come un centro per la promozione di una cultura della pace e della cooperazione tra i popoli e per la garanzia dei diritti umani, primo fra tutti il diritto alla vita. Dovunque, indipendentemente da latitudine e longitudine. Un centro, anche, per formare a una convivenza pacifica tra individui e comunità all'interno dello stesso Friuli Venezia Giulia. Mira a tutto questo la proposta di legge illustrata in VI Commissione (con presidente Piero Camber, PdL) e sottoscritta da Franco Codega, Gianfranco Moretton, Giorgio Brandolin, Igor Gabrovec e Paolo Menis per il PD assieme a Roberto Antonaz e Igor Kocijancic di SA-PRC, Stefano Pustetto di SA-SD, Piero Colussi per Citt.-Libertà civica e Alessandro Corazza (IdV-Lista Di Pietro).

"La nostra regione, per la sua stessa storia, ha una vocazione particolare alla cultura dell'accoglienza e dell'unità nella diversità dal momento che ha potuto sperimentare periodi di convivenza, a volte anche drammatici, fra persone e popoli portatori di notevoli differenze linguistiche e culturali, ha spiegato Codega, primo firmatario. Oggi, di fronte a temi quali la globalizzazione, il terrorismo, l'immigrazione, serve una legge adeguata a rispondere a queste sfide sulla scia di quell'azione di solidarietà internazionale e di costruzione della pace che la nostra Regione ha già intrapreso grazie a norme specifiche, come quelle sulla cooperazione e sul volontariato sociale".

Come realizzare tutto questo è presto detto: sul versante dell'istruzione sostenendo e promuovendo studi, ricerche, convegni, tesi di laurea, viaggi delle scuole nei luoghi della memoria. Ma si può anche aiutare la pace con una politica economica improntata alla sostenibilità ambientale, sviluppando la finanza etica, il commercio equo e solidale, il turismo responsabile, insistendo sulla responsabilità sociale di chi produce economia, reddito, ricchezza.

E pace significa pure far conoscere i luoghi della memoria e i simboli di pace per attivare percorsi di riconciliazione e convivenza specie qui, sui confini del Friuli Venezia Giulia. Vuol dire, infine, riconvertire a uso civile le strutture militari dimesse e aderire alla campagne per la promozione dei diritti dell'uomo e la lotta alla povertà.

A coordinare ogni attività, a proporre al Consiglio le iniziative che si ritengono meritevoli di essere realizzate, ecco l'Agorà della pace del Friuli Venezia Giulia, luogo di incontro e confronto, aperta a tutti color che si riconoscono nei valori della legge (in particolare rappresentanti di istituzioni amministrative, forze sindacali, istituzioni scolastiche, movimenti, associazioni). C'è poi il Consiglio dell'Agorà che dovrà predisporre un programma triennale di interventi ed elaborare criteri e riparti dei fondi della Regione. Infine, altre tre proposte: realizzare un Centro di elaborazione, documentazione e ricerca sulla cultura della pace (magari in collaborazione con università e centri di ricerca), istituire la Giornata regionale per la pace e i diritti umani (la data sarebbe il 10 dicembre, anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo), e far in modo che la Regione entri nel circuito internazionale "Città 2015 contro la povertà" promossa dal coordinamento nazionale degli enti locali in collaborazione con le Nazioni Unite.

(immagini tv)