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III Comm: audizione su vaccinazioni in età pediatrica

12.11.2009
16:35
(ACON) Trieste, 12 nov - MPB - Il tema delle vaccinazioni in età pediatrica è stato trattato nell'audizione svolta dalla III Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), con i presidenti del Comitato di genitori Liberascelta Mauro Ottogalli e del Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione (COMILVA) Claudio Simion, intervenuti assieme alla consulente, la pediatra Mariangela Milanese, e tutti accomunati dall'esperienza tragica di avere in famiglia un bambino danneggiato da vaccinazione.

Duplice la questione posta all'attenzione della Commissione: il riconoscimento del danno da vaccinazione, appunto, con l'aspetto connesso della farmacosorveglianza, e con sullo sfondo il rispetto dell'applicazione della legge nazionale 210 del 1992 concernente gli indennizzi per danni da trasfusione e vaccinazione, e il tema della libertà di scelta che altre regioni in Italia, come Veneto, Sardegna, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana, hanno già affrontato legiferando in merito.

Ponderosa la documentazione portata a corredo dai tre rappresentanti delle famiglie e che il presidente della Commissione Venier Romano si è impegnato a trasmettere all'assessore Vladimir Kosic e alla direzione della salute e protezione sociale.

Le domande di Stefano Pustetto (SA-SD), Paolo Menis, Sergio Lupieri, Annamaria Menosso e Franco Codega(PD), dello stesso Venier Romano, di Ugo De Mattia (LN), Piero Colussi (Citt.Libertà civica) e Enio Agnola (IdV-Lista di Pietro), hanno contribuito ad analizzare una situazione di grande difficoltà, in un momento in cui il tema della vaccinazione per i bambini è di stringente attualità, senza dimenticare il ruolo della Commissione che valuta le domande, dei pediatri sulla libera scelta, della Regione nell'applicare l'accordo, nel dare le direttive alle aziende sanitarie e nel fissare le procedure di dissenso informato.

I dati in possesso del Comitato e del Coordinamento parlano di 239 i casi di danno da vaccinazione in regione e i problemi sono legati al riconoscimento, a causa di una burocrazia complicata e distorta e di un atteggiamento definito ostruzionistico.

Siamo soli - hanno dichiarato evidenziando invece i doveri di informazione sulle vaccinazioni che sono previsti dalla stessa legge 210, che dovrebbe essere sempre esposta e visibile all'utenza. Ostruzionismo poi anche nei confronti di chi intenda fare domanda e che viene spesso scoraggiato con il motivo di un iter lungo e complesso. Una violazione alla radice, è stato osservato, esistendo un regolamento attuattivo della legge stabilito dall'accordo Stato/Regione.

Qui da noi manca l'iter legislativo trasparente - hanno aggiunto evidenziando come su una cinquantina di domande di indennizzo presentate solo 3 abbiano trovato riconoscimento, malgrado una consistente documentazione che spesso non viene letta con la dovuta attenzione.

Come danneggiati affermano di volere collaborazione con le sedi scientifiche, ma di non poter accettare il vaccino come un dogma e si dicono preoccupati per una ricerca concentrata nelle mani delle case farmaceutiche. Le oltre cento storie familiari raccolte in questi anni danno forza alle loro preoccupazioni e sollecitano a proseguire l'azione per l'affermazione del diritto del cittadino a decidere e per la libertà di coscienza.

Poi, l'invito a considerare la realtà di bambini che entro i sei mesi, con un sistema immunitario non completamente formato, sono sottoposti a diversi vaccini i cui effetti non sono totalmente chiari e possono emergere dopo anni, come indicherebbero le patologie registrate. E dunque, anche in relazione all'attuale emergenza per il virus A-H1N1, l'invito è a sospendere la sperimentazione sui bambini e almeno a rinviare le altre vaccinazioni meno urgenti.

(immagini tv)