PD: Moretton,a rischio sanità, sociale, enti locali,edilizia
(ACON) Trieste, 16 nov - COM/AB - Il centro-destra si accorgerà
a breve che sanità, sociale, autonomie locali ed edilizia
sovvenzionata non sono per niente in sicurezza. Sindaci,
operatori socio-sanitari e cittadini toccheranno con mano che i
servizi alla persona non solo non avranno gli standard
qualitativi sinora garantiti, ma i sindaci dovranno sobbarcarsi
altre spese, costretti a incidere sull'imposizione locale, causa
gli insufficienti trasferimenti (meno 15/20% rispetto il 2009)
che la Regione, guidata da Tondo, si accinge a fare per il 2010.
Il quadro della situazione è di Gianfranco Moretton, capogruppo
consiliare regionale del PD, che invita il PdL a non vantarsi
della questione abitazione, perché la maggioranza ha trovato in
fretta e furia i soldi necessari a dare continuità alla politica
dell'edilizia agevolata solo quando il PD ha pubblicamente
denunciato l'azzeramento dei capitoli di spesa. Nulla però è
previsto per gli alloggi di edilizia popolare e tale grave
inadempienza lascerà senza tetto ben 12 mila persone che sono in
lista d'attesa.
Respingiamo - aggiunge Moretton - anche le infondate e
pretestuose accuse del capogruppo del PdL sulla irresponsabile
politica della spesa che avrebbe fatto il centro sinistra nella
precedente legislatura. Egli sa molto bene che l'attuale
difficile situazione di bilancio è solo in parte frutto della
crisi economica, ma che le maggiori responsabilità di tale
situazione sono causate dalla mancata politica per le entrate che
Tondo e la sua maggioranza avrebbe dovuto fare. Inoltre, le
deliberazioni della precedente legislatura sono tutte rispettose
delle norme sulla contabilità, in linea con la programmazione
triennale che per legge è attribuita al bilancio regionale e in
linea con ciò che sempre nel passato aveva pure fatto il
centro-destra.
Riconfermiamo - conclude Moretton - che la malsana idea di
Galasso di vendere le quote della Regione in Medio Credito, senza
che ci sia un progetto a monte, provocherà un danno notevole a
cittadini, micro e piccole imprese, commercio e artigiani che non
avranno più il braccio operativo della Regione con un istituto
che sinora ha dimostrato di svolgere egregiamente il suo compito,
con il riconoscimento che è venuto dalle stesse categorie
economiche.