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PD: Moretton,a rischio sanità, sociale, enti locali,edilizia

16.11.2009
10:38
(ACON) Trieste, 16 nov - COM/AB - Il centro-destra si accorgerà a breve che sanità, sociale, autonomie locali ed edilizia sovvenzionata non sono per niente in sicurezza. Sindaci, operatori socio-sanitari e cittadini toccheranno con mano che i servizi alla persona non solo non avranno gli standard qualitativi sinora garantiti, ma i sindaci dovranno sobbarcarsi altre spese, costretti a incidere sull'imposizione locale, causa gli insufficienti trasferimenti (meno 15/20% rispetto il 2009) che la Regione, guidata da Tondo, si accinge a fare per il 2010.

Il quadro della situazione è di Gianfranco Moretton, capogruppo consiliare regionale del PD, che invita il PdL a non vantarsi della questione abitazione, perché la maggioranza ha trovato in fretta e furia i soldi necessari a dare continuità alla politica dell'edilizia agevolata solo quando il PD ha pubblicamente denunciato l'azzeramento dei capitoli di spesa. Nulla però è previsto per gli alloggi di edilizia popolare e tale grave inadempienza lascerà senza tetto ben 12 mila persone che sono in lista d'attesa.

Respingiamo - aggiunge Moretton - anche le infondate e pretestuose accuse del capogruppo del PdL sulla irresponsabile politica della spesa che avrebbe fatto il centro sinistra nella precedente legislatura. Egli sa molto bene che l'attuale difficile situazione di bilancio è solo in parte frutto della crisi economica, ma che le maggiori responsabilità di tale situazione sono causate dalla mancata politica per le entrate che Tondo e la sua maggioranza avrebbe dovuto fare. Inoltre, le deliberazioni della precedente legislatura sono tutte rispettose delle norme sulla contabilità, in linea con la programmazione triennale che per legge è attribuita al bilancio regionale e in linea con ciò che sempre nel passato aveva pure fatto il centro-destra.

Riconfermiamo - conclude Moretton - che la malsana idea di Galasso di vendere le quote della Regione in Medio Credito, senza che ci sia un progetto a monte, provocherà un danno notevole a cittadini, micro e piccole imprese, commercio e artigiani che non avranno più il braccio operativo della Regione con un istituto che sinora ha dimostrato di svolgere egregiamente il suo compito, con il riconoscimento che è venuto dalle stesse categorie economiche.