PD: Moretton, no alla privatizzazione dell'acqua
(ACON) Trieste, 16 nov - COM/AB - E' inutile che il PdL cerchi
di nascondere la verità sulla privatizzazione dell'acqua. A
sostenerlo, in una nota, il capogruppo del PD in Consiglio
regionale Gianfranco Moretton.
Ci si viene a dire che non si tratta di privatizzazione, perché
bisogna distinguere fra la proprietà dell'acqua, che resta in
mano pubblica, e la sua gestione, che invece andrà in mano a
società in maggioranza private. Per rendere l'idea - evidenzia
Moretton - sarebbe come dire che uno resterà virtualmente
proprietario della sua casa, ma altri ci andranno ad abitare.
La normativa nazionale è chiara e inequivocabile: a decorrere dal
2011 la gestione del servizio idrico integrato non potrà essere
più totalmente pubblica e infatti, l'utilizzo della risorsa acqua
tramite gare pubbliche sarà appannaggio del privato. Ne
conseguirà che, nell'attuale scenario regionale, in cui le
società di gestione sono tutte pubbliche o quasi, queste non
saranno più nella condizione di difendere se stesse e tanto meno
i legittimi interessi dei cittadini, in particolare rispetto ai
contenimenti delle tariffe.
Nelle province di Arezzo e di Latina - così ancora il capogruppo
PD - che hanno sperimentato l'impatto della gestione privata, i
costi per i cittadini sono aumentati del 300%. Se la normativa
nazionale, difforme da quella europea, rimarrà in vigore, tra non
molto vedremo società francesi, inglesi o tedesche pronte a
gestire l'importante risorsa idrica senza il primario interesse
della tutela del territorio e dei cittadini.
Il gruppo del PD conferma la propria posizione politica di fronte
alla privatizzazione e sottolinea di non aver espresso
preoccupazioni e polemiche infondate, ma serie motivazioni a
tutela dei cittadini e di un bene che è di tutti.
Con questo spirito - conclude Moretton - sfideremo in Consiglio
regionale il centro destra e ci rivolgeremo, in particolare, alla
Lega Nord perché voti a favore della mozione del PD contro la
privatizzazione dell'acqua, sicuri di poter trovare in essa, su
questo specifico argomento, un affidabile alleato. Giù le mani
dall'acqua, quindi, perché è un bene prezioso, esauribile e
indispensabile alla vita delle persone e perché solo la gestione
pubblica garantisce che l'acqua non diventi un business.