PD: Codega, contrario a crocifisso in Consiglio
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/MPB - In merito all'ipotesi di
esporre il crocifisso nell'Aula consiliare, il consigliere Franco
Codega (PD) in una nota dichiara la propria contrarietà definendo
l'eventuale decisione infantile, strumentale e ipocrita.
Infantile, scrive Codega, perché un'istituzione come il Consiglio
regionale non prende una decisione solo per fare dispetto alla
delibera di un'altra Istituzione, tra l'altro di alto profilo
politico, quale la Corte europea dei diritti umani. Se non si
condivide, si entra nel merito delle argomentazioni e si mettono
in moto gli atti corretti per definire o rimuovere il problema.
Strumentale, prosegue l'esponente del Partito Democratico, perché
lo scopo del gesto è di dichiarare una prossimità con la Chiesa e
il mondo ecclesiale: fare del crocifisso, simbolo di un Dio che
rinuncia a ogni potere umano per rivelare se stesso, uno
strumento per aumentare il proprio consenso elettorale e quindi
il proprio potere partitico, è una autentica profanazione dello
stesso crocifisso.
Ipocrita, in quanto si afferma l'attaccamento a un simbolo
materiale e ci si dimentica nella quotidianità di quei
"crocifissi viventi" che sono tutti i diseredati che vengono
nelle nostre terre per poter sopravvivere.
"Meno crocefisso e più vangelo" diceva Don Milani. L'attaccamento
al crocifisso è autentico quando si trasforma in una attenzione a
tutti quei disperati in cui è presente il Cristo stesso ("ero
straniero e mi avete accolto") nel momento in cui si legifera
sulla loro sorte mettendo in atto tutte le politiche necessarie.
Invece dell'accoglienza, conclude Codega, finora questo Consiglio
ha messo in atto il rifiuto. E allora il crocifisso, solo
esposto, si trasforma in un idolo.