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PD: Codega, contrario a crocifisso in Consiglio

17.11.2009
17:03
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/MPB - In merito all'ipotesi di esporre il crocifisso nell'Aula consiliare, il consigliere Franco Codega (PD) in una nota dichiara la propria contrarietà definendo l'eventuale decisione infantile, strumentale e ipocrita.

Infantile, scrive Codega, perché un'istituzione come il Consiglio regionale non prende una decisione solo per fare dispetto alla delibera di un'altra Istituzione, tra l'altro di alto profilo politico, quale la Corte europea dei diritti umani. Se non si condivide, si entra nel merito delle argomentazioni e si mettono in moto gli atti corretti per definire o rimuovere il problema.

Strumentale, prosegue l'esponente del Partito Democratico, perché lo scopo del gesto è di dichiarare una prossimità con la Chiesa e il mondo ecclesiale: fare del crocifisso, simbolo di un Dio che rinuncia a ogni potere umano per rivelare se stesso, uno strumento per aumentare il proprio consenso elettorale e quindi il proprio potere partitico, è una autentica profanazione dello stesso crocifisso.

Ipocrita, in quanto si afferma l'attaccamento a un simbolo materiale e ci si dimentica nella quotidianità di quei "crocifissi viventi" che sono tutti i diseredati che vengono nelle nostre terre per poter sopravvivere.

"Meno crocefisso e più vangelo" diceva Don Milani. L'attaccamento al crocifisso è autentico quando si trasforma in una attenzione a tutti quei disperati in cui è presente il Cristo stesso ("ero straniero e mi avete accolto") nel momento in cui si legifera sulla loro sorte mettendo in atto tutte le politiche necessarie.

Invece dell'accoglienza, conclude Codega, finora questo Consiglio ha messo in atto il rifiuto. E allora il crocifisso, solo esposto, si trasforma in un idolo.