CRPO: brochure per le donne su come uscire dalla violenza
(ACON) Trieste, 18 nov - RC - Un libretto di facile lettura per
dire a tutte le donne che "Il silenzio è il tuo nemico. Uscire
dalla violenza si può", proprio come recita la brochure che la
Commissione regionale pari opportunità (CRPO) ha presentato a
Trieste nel pomeriggio e si accinge a fare altrettanto nelle sale
dei Consigli provinciali di Gorizia (domani, giovedì 19
novembre), Udine (martedì 24 novembre)e infine Pordenone
(mercoledì 25 novembre), quando si celebrerà la giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
Pensato come un vademecum a scopo pratico - ha spiegato la
presidente della CRPO, Santa Zannier -, il libretto evidenzia in
modo chiaro e sintetico il problema degli abusi e dei
maltrattamenti fisici, psicologici e sessuali subiti dal mondo
femminile fuori e dentro le mura domestiche, di ogni classe
sociale e di ogni fascia di età. Ecco, allora, prima
l'esposizione dei dati salienti inerenti il problema, poi i
consigli su come agire: se l'aggressore ti ha provocato lividi e
ferite, vai al pronto soccorso dove ti sarà rilasciato anche un
certificato medico; se hai bisogno di ascolto, recati in un
centro antiviolenza che ti darà consulenza psicologica ma anche
legale, nel rispetto della tua privacy, mentre con il tuo
consenso ti aiuteranno a segnalare il tuo caso alle forze
dell'ordine, al medico o ai servizi sociali comunali. Ma
soprattutto puoi utilizzare il numero gratuito 1522, attivo 24
ore su 24, da chiamare se hai subito una violenza ma anche se hai
assistito ad un tale atto.
Troppi i casi di abusi subiti dalle donne quotidianamente senza
che ne veniamo a conoscenza o che facciamo finta di non sapere -
ha scritto il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia,
Edouard Ballaman, nella nota recapitata agli intervenuti in
quanto assente per impegni precedenti. Questa pubblicazione,
azzeccata sin dal titolo, è la strada giusta affinché gli uomini
capiscano che non è tollerata alcuna forma di violenza; auspico
che sia tradotta in molte lingue e sia diffusa tra le donne
immigrate nella nostra regione, ciò affinché vengano a conoscenza
dei loro diritti.
A fargli eco, l'unico consigliere regionale presente, ovvero
Edoardo Sasco, a detta del quale dove ci sono donne si lavora con
più concretezza e voglia di fare. Un auspicio anche da parte sua:
che il ruolo delle donne sia sempre più valorizzato e questo a
beneficio di tutti. Il nostro Paese - ha detto - è indietro in
molti campi, e mi pare indietro anche su questo particolare tema.
Una frase mi ha colpito in particolare - ha aggiunto la
presidente Zannier parlando della giornata internazionale del 25
novembre e di come sia nata - ed è che lo stupratore non bussa,
ha le chiavi di casa. Partendo, quindi, da questa affermazione
forte abbiamo realizzato la brochure e il desiderio è che sia
distribuita nelle scuole, negli studi dei medici di base, ovunque
si possa avere un'influenza sul comportamento delle persone.
Molte le riflessioni che sono seguite, tra cui quelle
dell'assessore Pari opportunità del Comune di Trieste che ha
parlato di pudore, tra le donne, a denunciare gli abusi subiti
perché cresciute con l'idea che i panni sporchi si lavano in
famiglia, e che ha fatto poi un appello alle mamme: cominciamo
come madri - ha detto - a insegnare ai nostri figli maschi il
rispetto della donna come persona, è il primo passo affinché non
ci sia il bullismo tra i ragazzi. E di problema culturale che
deve essere affrontato a partire dalle scuole elementari ha, in
seguito, parlato la rappresentante della Commissione pari
opportunità della Provincia triestina. Ciò avviene nei Paesi
scandinavi - ha reso noto - dove alle bambine vengono forniti
esempi femminili vincenti. Da noi, invece, mancano sempre i
fondi.
E non si è sottratto ai dati neppure il comandante del Nucleo
investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Trieste,
dal quale si è appreso che in Italia tutte le tipologie degli
omicidi sono in diminuzione tranne quella dell'omicidio tra le
mura domestiche (uno su tre). Come forze dell'ordine possiamo
fornire aiuto - ha aggiunto -, ma abbiamo bisogno che ce lo
chiedano.
Ed ecco i dati riportati nella pubblicazione della CRPO, riferiti
al Friuli Venezia Giulia anno 2008:
740 donne hanno contattato un centro antiviolenza, 556 delle
quali sono seguite da uno di questi centri. Sempre guardando a
queste ultime, le italiane sono le più numerose (423 contro 133
straniere); 299 hanno tra i 25 e i 44 anni, 157 tra i 45 e i 64
anni; 245 sono coniugate, 125 sono nubili e 90 sono separate; 318
sono occupate, 51 sono casalinghe e 96 sono disoccupate.
Guardando alla tipologia della violenza, 477 è psicologica, 380 è
fisica, 293 è economica, 133 sessuale. Quanto agli autori, sempre
in riferimento ai 556 casi seguiti, 236 donne hanno denunciato il
coniuge, 131 l'ex, 69 il convivente, 16 il padre, 15 il fidanzato
e altrettante un figlio, 7 la madre e 2 il fratello, 52 altre
persone.
Dato utile, gli indicatori di pericolo, a cominciare dalla
percezione che una donna può provare di essere, appunto, in
pericolo, passando alla gelosia ossessiva e possessiva del
partner, ad atti precedenti di violenza inclusa quella sugli
animali domestici, fino all'uso di alcool e/o sostanze
stupefacenti.
(foto)