IV Comm: sì pdl avvio riforma pianificazione territoriale
(ACON) Trieste, 19 nov - RC - La riforma della pianificazione
territoriale della Regione ha fatto il suo primo passo
importante. Le procedure di avvio della riforma, infatti, hanno
trovato il consenso del centro-destra presente in IV Commissione
consiliare (Pdl, LN e UDC) e a nulla è valso il no del
centro-sinistra (PD, Idv e SA-SD). Così la prossima settimana il
provvedimento a firma Colautti, Galasso (Pdl), Narduzzi (LN),
Sasco (UDC) e Asquini (Misto) arriverà in Aula presentato dallo
stesso Colautti per la maggioranza, mentre relatori di minoranza
saranno Brandolin del PD e Corazza di Idv.
Così, per sommi capi, i suoi contenuti:
la Regione d'ora in poi concretizzerà la pianificazione
territoriale attraverso un nuovo strumento, ovvero il Piano del
governo del territorio (PGT), che sarà composto dal Documento
territoriale strategico regionale (DTSR) e dalla Carta dei valori
(CV). I Comuni parteciperanno alla formazione di suddetti
documenti. La Regione impartirà le linee guida per la formazione
del PGT e del suo rapporto ambientale, e le sottoporrà
all'approvazione sia del Consiglio delle Autonomie sia della
Commissione consiliare competente per materia.
Con il secondo articolo di questa proposta di legge, invece, si
vanno a risolvere le lacune del Piano urbanistico regionale
generale (PURG) attuale nelle more dell'approvazione del nuovo
PGT. Si legge, infatti, che il PURG può essere modificato per
adeguarlo a norme comunitarie o nazionali, coordinarlo con gli
altri strumenti di pianificazione regionale, introdurvi nuove
misure di sviluppo o di tutela del territorio. Anche qui le
modifiche saranno sottoposte al Consiglio delle Autonomie locali
e alla Commissione consiliare competente.
I disappunti dell'opposizione si sono incentrati sull'accusare la
maggioranza di non accompagnare adeguatamente i Comuni in questa
riforma e di non aver utilizzato i dati dell'Osservatorio
regionale (Pustetto di SA-SD); di non avere un progetto chiaro e
definito in quanto da una parte si abroga la legge regionale
5/2007 dell'allora maggioranza di centro-sinistra e dall'altra si
recuperano strumenti come il decreto legislativo 152/2006 e il
PURG, che saranno gli unici utilizzabili per le grandi opere come
il Corridoio V (Brandolin); di aver scritto la legge in fretta e
presentando errori tecnici come il fatto di non aver inserito,
come invece imposto dalla normativa nazionale, riferimenti al
Piano paesaggistico (Corazza); di non aver dato alla LR 5/2007 il
tempo necessario per essere esplicitata e capita nella sua
portata, di mettere cerotti qua e là per tappare buchi senza fare
una vera riforma (Travanut del PD).
A difesa del provvedimento, Sasco (UDC) e Galasso che hanno
accusato la LR 5 di aver spezzato le gambe alla pianificazione
urbanistica regionale. Per contro, questa proposta è la
trasposizione attualizzata della legge regionale 30/2005, fatta
sempre dal centro-sinistra. Non è vero - ha sottolineato Galasso
- che lasciamo fare ai Comuni ciò che vogliono in modo slegato,
al contrario è la Regione che detta le linee guida, proprio come
chiede l'opposizione.
Con i consiglieri di maggioranza, l'assessore Seganti, che ha
spiegato come si sia dato inizio alla ricognizione paesaggistica
come vuole la legge nazionale e soprattutto alla raccolta
sistematica di tutti i provvedimenti regionali - testi di legge e
singoli articoli - che contengono disposizioni sull'urbanistica.
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