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IV Comm: sì pdl avvio riforma pianificazione territoriale

19.11.2009
15:38
(ACON) Trieste, 19 nov - RC - La riforma della pianificazione territoriale della Regione ha fatto il suo primo passo importante. Le procedure di avvio della riforma, infatti, hanno trovato il consenso del centro-destra presente in IV Commissione consiliare (Pdl, LN e UDC) e a nulla è valso il no del centro-sinistra (PD, Idv e SA-SD). Così la prossima settimana il provvedimento a firma Colautti, Galasso (Pdl), Narduzzi (LN), Sasco (UDC) e Asquini (Misto) arriverà in Aula presentato dallo stesso Colautti per la maggioranza, mentre relatori di minoranza saranno Brandolin del PD e Corazza di Idv.

Così, per sommi capi, i suoi contenuti:

la Regione d'ora in poi concretizzerà la pianificazione territoriale attraverso un nuovo strumento, ovvero il Piano del governo del territorio (PGT), che sarà composto dal Documento territoriale strategico regionale (DTSR) e dalla Carta dei valori (CV). I Comuni parteciperanno alla formazione di suddetti documenti. La Regione impartirà le linee guida per la formazione del PGT e del suo rapporto ambientale, e le sottoporrà all'approvazione sia del Consiglio delle Autonomie sia della Commissione consiliare competente per materia.

Con il secondo articolo di questa proposta di legge, invece, si vanno a risolvere le lacune del Piano urbanistico regionale generale (PURG) attuale nelle more dell'approvazione del nuovo PGT. Si legge, infatti, che il PURG può essere modificato per adeguarlo a norme comunitarie o nazionali, coordinarlo con gli altri strumenti di pianificazione regionale, introdurvi nuove misure di sviluppo o di tutela del territorio. Anche qui le modifiche saranno sottoposte al Consiglio delle Autonomie locali e alla Commissione consiliare competente.

I disappunti dell'opposizione si sono incentrati sull'accusare la maggioranza di non accompagnare adeguatamente i Comuni in questa riforma e di non aver utilizzato i dati dell'Osservatorio regionale (Pustetto di SA-SD); di non avere un progetto chiaro e definito in quanto da una parte si abroga la legge regionale 5/2007 dell'allora maggioranza di centro-sinistra e dall'altra si recuperano strumenti come il decreto legislativo 152/2006 e il PURG, che saranno gli unici utilizzabili per le grandi opere come il Corridoio V (Brandolin); di aver scritto la legge in fretta e presentando errori tecnici come il fatto di non aver inserito, come invece imposto dalla normativa nazionale, riferimenti al Piano paesaggistico (Corazza); di non aver dato alla LR 5/2007 il tempo necessario per essere esplicitata e capita nella sua portata, di mettere cerotti qua e là per tappare buchi senza fare una vera riforma (Travanut del PD).

A difesa del provvedimento, Sasco (UDC) e Galasso che hanno accusato la LR 5 di aver spezzato le gambe alla pianificazione urbanistica regionale. Per contro, questa proposta è la trasposizione attualizzata della legge regionale 30/2005, fatta sempre dal centro-sinistra. Non è vero - ha sottolineato Galasso - che lasciamo fare ai Comuni ciò che vogliono in modo slegato, al contrario è la Regione che detta le linee guida, proprio come chiede l'opposizione.

Con i consiglieri di maggioranza, l'assessore Seganti, che ha spiegato come si sia dato inizio alla ricognizione paesaggistica come vuole la legge nazionale e soprattutto alla raccolta sistematica di tutti i provvedimenti regionali - testi di legge e singoli articoli - che contengono disposizioni sull'urbanistica.

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