Pens: Ferone, l'acqua è un bene di tutti, non una merce
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/AB - L'acqua è un bene di tutti ed
è semplicemente inconcepibile pensare alla sua privatizzazione;
con l'approvazione da parte della Camera del decreto legge
Ronchi, comprensivo dell'articolo 15 relativo appunto alla
"riforma dell'Acqua", avremo l'acqua, sia pure parzialmente,
privatizzata.
La dichiarazione è del consigliere regionale del Partito
Pensionati Luigi Ferone, a giudizio del quale certamente le
multinazionali faranno festa, come pure i privati, ma a
rimetterci saranno i cittadini con fortissimi aumenti delle
tariffe. La nostra rete idrica è un colabrodo e si perdono
milioni di litri di acqua senza che si ponga rimedio a questo
spreco. Anni di disattenzione e oggi a pagare il conto saranno i
cittadini: perché non si è varato un piano straordinario per
l'ammodernamento della rete idrica, invece di pensare al ponte di
Messina?
Dove già si è privatizzato, le tariffe sono aumentate anche del
300% - sottolinea Ferone - e questo dovrebbe far aprire gli
occhi. L'acqua è un bene inalienabile e appartiene a tutti, è un
bene e non può essere considerato una merce, è troppo preziosa e
va gestita con razionalità e oculatezza. Inseguire la
privatizzazione a tutti i costi, anche in un settore così
delicato, ha dell'assurdo.
Bene farebbe il Governo a varare un piano di sostegno ai Comuni e
agli Enti preposti per ammodernare la nostra rete idrica -
aggiunge Ferone - dal momento che di fronte all'acqua i cittadini
non possono essere considerati clienti, come pure è inconcepibile
che i sindaci perdano il ruolo di gestori delle risorse idriche
del loro territorio. Non è credibile che a gestire la nostra
acqua possano essere multinazionali europee, che gestirebbero un
servizio a solo fine di guadagno detenendo il controllo di un
bene preziosissimo e indispensabile come l'acqua.
Altri Paesi europei che hanno già percorso la strada del privato
stanno facendo retro marcia. Si è detto che in Italia l'acqua
costa poco rispetto ad altri Paesi europei e questo dovrebbe far
comprendere la giustezza del "pubblico" in materia di acqua: con
la privatizzazione i costi aumenteranno e certamente non sarà
garantita l'efficienza e l'economicità che tante pubbliche
amministrazioni hanno saputo assicurare. Il bene acqua - conclude
Ferone - va gestito in maniera coscienziosa: la privatizzazione è
una scelta, a giudizio del Partito Pensionati, profondamente
sbagliata e rappresenta una festa per le multinazionali e un
danno per i cittadini.