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II Comm: unanimità pdl vendita diretta prodotti agricoli

20.11.2009
13:18
(ACON) Trieste, 20 nov - RC - Unanimità per una legge che mette d'accordo davvero tutti, quella sul sostegno al consumo dei prodotti agricoli di origine regionale approvata dalla II Commissione consiliare, presidente Maurizio Franz (LN). In altre parole, il sostegno va alla nascita di punti vendita diretta dal produttore al consumatore di generi derivati da coltivazioni o allevamenti del Friuli Venezia Giulia.

Ugo De Mattia (LN) sarà l'unico relatore per l'Aula dopo che è stato il primo firmatario degli emendamenti, concordati però con l'opposizione e permettendo così il consenso unanime. Ecco che, accanto alla sua firma, si legge quella di Paolo Santin (Pdl), Alessandro Tesolat (UDC), Enzo Marsilio (PD), Igor Kocijancic (SA-PRC), Enio Agnola (Idv) e Roberto Asquini (Misto).

Modifiche necessarie soprattutto per non incappare in eventuali divieti da parte dell'Unione europea - è emerso dall'illustrazione.

L'allestimento dei mercati contadini, o "Farmer market", sarà favorito dalla Regione, attraverso l'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (ERSA), nei Comuni con più di 5mila abitanti che mettano a disposizione apposite aree pubbliche. Ma la Regione promuoverà la vendita diretta anche quando avverrà in locali a ciò adibiti dall'azienda agricola e sarà riservata a prodotti ottenuti per almeno l'80% dall'azienda stessa. Inoltre, sarà aiutata la creazione di aree di vendita di tali prodotti anche all'interno dei negozi di alimentari, con particolare priorità per le attività commerciali dei Comuni più piccoli.

Ristoranti e alberghi che utilizzino prodotti agricoli regionali potranno esporre un marchio ad hoc.

Modifiche sono poi registrate alla legge regionale 15 del 2000 quanto a prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense pubbliche. E', infatti, specificato che per ottenere i contributi regionali, i gestori delle mense pubbliche dovranno utilizzare almeno una delle seguenti tipologie di materie prime: derivate da coltivazioni e trasformazioni biologiche e provenienti per almeno il 20% da aziende regionali; prodotti dichiarati tipici; prodotti DOP (denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta) o SGT (specialità tradizionale garantita).

La richiesta di prodotti biologici è quattro volte superiore all'offerta - ha reso noto De Mattia prima del voto. Questa è una legge che orienta il mercato in quanto porta il consumatore a utilizzare prodotti locali nonché i produttori a incrementare la propria produzione. Si dà così un po' di ossigeno al mercato agricolo già in crisi.

Della medesima idea Marsilio, che però ha fatto anche un auspicio: approvata la legge dall'Aula, si mettano le risorse per farla applicare; il tempo c'è per trovare gli adeguati finanziamenti.

Da parte di Santin, la promessa che saranno verificati i tempi di attuazione dei regolamenti con cui si darà operatività al supporto ai punti vendita e alla creazione del contrassegno.

Kocijancic ha spiegato il proprio voto favorevole grazie agli emendamenti di modifica e Agnola ha fatto presente che la norma è l'unico modo, per l'azienda, di veder collocati sul mercato i propri prodotti a un prezzo adeguato e scavalcare le ristrettezze a cui obbliga il mercato comunitario.

Infine Asquini si è augurato che, come questa legge consente al consumatore di orientarsi verso i prodotti biologici e locali grazie alla trasparenza dell'origine dei prodotti stessi, si garantisca pari trasparenza ai prodotti industriali oppure OGM affinché la scelta sia la più libera possibile.

(immagini tv)