Pdl: Colautti, su Codice edilizia Comune di Udine isolato
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/AB - "Il Codice regionale
dell'edilizia non viola assolutamente i principi costituzionali
(eventualmente violati dalla precedente riforma della Giunta Illy
con la legge 5/2007), non incide sulla potestà pianificatoria
dei Comuni, lascia ai Comuni stessi il controllo e la verifica,
rispetta le disposizioni in materia di ambiente e paesaggio.
Basta frontismo politico da parte del comune di Udine: così
facendo resterà sempre più isolato".
E' questo, in sintesi, il senso dell'articolata e ferma risposta
del consigliere regionale del Pdl e presidente della IV
Commissione del Consiglio regionale Alessandro Colautti
all'iniziativa assunta dal Comune di Udine
sull'incostituzionalità del Codice dell'edilizia recentemente
approvato dal Consiglio regionale.
"Noto che il metodo - afferma Colautti - seguito dal Comune di
Udine sia animato da un frontismo politico, da un contrapporsi
alla Regione comunque, superando qualsiasi corretta dialettica
tra le istituzioni (vedasi la recente vicenda della nomina del
direttore artistico del teatro Giovanni da Udine). L'asserita
violazione dei principi costituzionali andrebbe più propriamente
riferita alla legge di riforma del centro-sinistra, la 5 del
2007, nella parte in cui prevede l'impossibilità in capo ai
Comuni di regolamentare il proprio territorio, impedendo nuove
zone industriali, artigianali, commerciali, turistiche
residenziali di espansione, se non in sede di pianificazione
sovracomunale (art. 30, commi 3 e 4); paralisi superata solo con
le norme transitorie introdotte nell'attuale legislatura con la
legge 12/2008".
"Entrando nel merito, il nuovo Codice dell'edilizia - prosegue
Colautti - non incide sulla potestà pianificatoria dei Comuni,
con particolare riferimento al piano casa, sono derogate
esclusivamente e nei limiti dello stesso le prescrizioni di piano
relative all'altezza, alla volumetria massima, alle distanze e
alla superficie. Rimangono invece obbligatorie le disposizioni
del codice civile e di tutte le leggi di settore che regolano
l'attività edilizia e soprattutto restano ferme tutte le altre
norme del piano urbanistico comunale, in primis le disposizioni
tipologico architettoniche e di abaco delle costruzioni. Inoltre,
evidenzio che gli interventi possono essere eseguiti solo su
immobili esistenti al 19.11.2009 (data di entrata in vigore del
Codice dell'edilizia) e che non abbiano procedimenti sanzionatori
pendenti".
"Per quanto attiene l'asserita assenza di controllo da parte dei
Comuni - così ancora il presidente della IV Commissione
consiliare - sottolineo che la Regione, nonostante avesse potuto
prevedere tali interventi in DIA, come previsto dall'intesa
Stato-Regioni del 31.03.2009, ha preferito assoggettare gli
interventi del Piano casa al permesso di costruire che deve
essere rilasciato dalle Amministrazioni comunali. In tale modo, i
Comuni conservano la loro attività di controllo e di verifica
della rispondenza degli interventi alle norme di legge e di piano
regolatore comunale. In tutti i casi di non conformità, eccetto
le poche deroghe previste espressamente dal codice dell'edilizia,
i Comuni hanno il diritto/dovere di rigettare le istanze".
"Dal punto di vista urbanistico-ambientale - ribadisce Colautti -
le norme del Piano casa obbligano espressamente al rispetto
assoluto delle disposizioni in materia di ambiente e paesaggio.
Rispondono, in modo puntuale, ai canoni della più recente
dottrina urbanistica che tende a promuovere il recupero dei
centri urbani e dei fabbricati esistenti a discapito di nuove
lottizzazioni che comportano il consumo di suolo inedificato
sacrificando l'attività agricola e delle fasce di verde".
"In conclusione, si può razionalmente ritenere che il legislatore
regionale abbia avuto ben presente i principi costituzionali, e
così mentre in altri Comuni - conclude Colautti - si lavora per
attuare questo importante strumento di sviluppo, il Comune di
Udine continua sulla sua strada di contrapposizione pretestuosa
con il risultato di isolare sempre più la città dal contesto
regionale".