CR: mozioni privatizzazione acqua, dibattito (4)
(ACON) Trieste, 24 nov - RC - Il processo di privatizzazione
dell'acqua - ha affermato Alessandro Colautti (Pdl) dando il via
al dibattito sulle mozioni dell'opposizione sulla tutela di
questo bene - è iniziato nel 2000 con Bersani e una legge molto
più privatistica della 133/2008, visto che si dà il via alla
creazione di SpA. Voi parlate dell'acqua come se fosse solo
quella potabile. Invece c'è un problema di depurazione ed è la
legge Galli del '94 che consente un sistema idrico integrato con
una tariffa unica che include anche la gestione e la manutenzione
dei depuratori. E' una bugia dire che si va a privatizzare
l'acqua - ha aggiunto. Saranno gli ambiti territoriali (ATO) a
fare le gare, stabiliranno le tariffe e ci sarà un capitolato che
andrà rispettato; le mozioni non sono aderenti alla realtà.
Un pensiero poi rimarcato dal suo collega di gruppo Massimo
Blasoni, per il quale demonizzare il privato non serve; così non
si esce dalla crisi. Non si privatizza l'acqua, ma si mettono a
gara servizi che, tra l'altro, poi saranno gestiti dagli stessi
soggetti che già li gestiscono oggi, quei soggetti pubblici che
tanto difendete. Noi vogliamo solo un confronto con il privato.
Per contro, Igor Kocijancic (SA-PRC) ha parlato di servizi
peggiori e bollette più alte. Ha poi affermato di non credere che
la legge di iniziativa popolare possa trovare molti consensi in
Parlamento, ma forse servirà a rendere o mantenere pubblici
servizi essenziali quali l'acqua, ma anche la scuola e i
trasporti. Non mi risulta - ha concluso - che i privati brillino
per finanziamenti nella ricerca e nello sviluppo della risorsa,
ma solo per sfruttare gli impianti al massimo. Credo che si
arriverà a una campagna europea di salvaguardia di questo bene
prezioso.
Alessandro Corazza (Idv) ha sottolineato l'aspetto lucrativo
della privatizzazione dell'acqua e l'aumento delle tariffe,
mentre se restasse un bene pubblico sarebbe usato con parsimonia.
Sia il sindaco - ha affermato - a gestirla e poi a risponderne al
cittadino; senza dubbio si comporterà come un buon padre di
famiglia. Infine ha proposto di fare come la Regione Puglia,
ovvero impugnare la normativa nazionale perché giudicata
incostituzionale.
Dobbiamo ottenere che anche in questa materia la competenza sia
della nostra Regione - ha detto Sandro Della Mea (PD). Ci
vorrebbe una società gestita con un sistema dualistico dove c'è
un'assemblea composta dai Comuni e che nomina un comitato di
gestione tecnico-manageriale avente obiettivi da raggiungere, e
un comitato di sorveglianza che controllerà che tali obiettivi
siano raggiunti e che le risorse realizzate vadano o a nuove
opere o ad abbassare le tariffe dell'utenza. E' invece normale
che il privato che investe capitale voglia veder fruttare il suo
sforzo e quindi aumenterà le tariffe.
Luigi Ferone (Part.Pens) ritiene l'acqua un bene di tutti a cui
tutti devono poter accedere. Ritiene assurdo metterla nelle mani
di multinazionali o di banche o di grandi capitalisti. Cosa
accadrà - ha chiesto - se un cittadino non potrà pagare la
bolletta? Gli sarà tolta? E magari un giorno gli toglieranno
anche l'aria? Non sono mai stati fatti i giusti investimenti
verso questo bene. Nella legge, è vero, è previsto che l'acqua
sia e rimanga pubblica, ma se si permette che sia venduta un
qualche dubbio mi viene e una riflessione è legittima. Le due
mozioni, però, sono strumentali e per questo - ha spiegato -
voterò astensione.
(segue)