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CR: mozioni privatizzazione acqua, dibattito (4)

24.11.2009
16:52
(ACON) Trieste, 24 nov - RC - Il processo di privatizzazione dell'acqua - ha affermato Alessandro Colautti (Pdl) dando il via al dibattito sulle mozioni dell'opposizione sulla tutela di questo bene - è iniziato nel 2000 con Bersani e una legge molto più privatistica della 133/2008, visto che si dà il via alla creazione di SpA. Voi parlate dell'acqua come se fosse solo quella potabile. Invece c'è un problema di depurazione ed è la legge Galli del '94 che consente un sistema idrico integrato con una tariffa unica che include anche la gestione e la manutenzione dei depuratori. E' una bugia dire che si va a privatizzare l'acqua - ha aggiunto. Saranno gli ambiti territoriali (ATO) a fare le gare, stabiliranno le tariffe e ci sarà un capitolato che andrà rispettato; le mozioni non sono aderenti alla realtà. Un pensiero poi rimarcato dal suo collega di gruppo Massimo Blasoni, per il quale demonizzare il privato non serve; così non si esce dalla crisi. Non si privatizza l'acqua, ma si mettono a gara servizi che, tra l'altro, poi saranno gestiti dagli stessi soggetti che già li gestiscono oggi, quei soggetti pubblici che tanto difendete. Noi vogliamo solo un confronto con il privato.

Per contro, Igor Kocijancic (SA-PRC) ha parlato di servizi peggiori e bollette più alte. Ha poi affermato di non credere che la legge di iniziativa popolare possa trovare molti consensi in Parlamento, ma forse servirà a rendere o mantenere pubblici servizi essenziali quali l'acqua, ma anche la scuola e i trasporti. Non mi risulta - ha concluso - che i privati brillino per finanziamenti nella ricerca e nello sviluppo della risorsa, ma solo per sfruttare gli impianti al massimo. Credo che si arriverà a una campagna europea di salvaguardia di questo bene prezioso.

Alessandro Corazza (Idv) ha sottolineato l'aspetto lucrativo della privatizzazione dell'acqua e l'aumento delle tariffe, mentre se restasse un bene pubblico sarebbe usato con parsimonia. Sia il sindaco - ha affermato - a gestirla e poi a risponderne al cittadino; senza dubbio si comporterà come un buon padre di famiglia. Infine ha proposto di fare come la Regione Puglia, ovvero impugnare la normativa nazionale perché giudicata incostituzionale.

Dobbiamo ottenere che anche in questa materia la competenza sia della nostra Regione - ha detto Sandro Della Mea (PD). Ci vorrebbe una società gestita con un sistema dualistico dove c'è un'assemblea composta dai Comuni e che nomina un comitato di gestione tecnico-manageriale avente obiettivi da raggiungere, e un comitato di sorveglianza che controllerà che tali obiettivi siano raggiunti e che le risorse realizzate vadano o a nuove opere o ad abbassare le tariffe dell'utenza. E' invece normale che il privato che investe capitale voglia veder fruttare il suo sforzo e quindi aumenterà le tariffe.

Luigi Ferone (Part.Pens) ritiene l'acqua un bene di tutti a cui tutti devono poter accedere. Ritiene assurdo metterla nelle mani di multinazionali o di banche o di grandi capitalisti. Cosa accadrà - ha chiesto - se un cittadino non potrà pagare la bolletta? Gli sarà tolta? E magari un giorno gli toglieranno anche l'aria? Non sono mai stati fatti i giusti investimenti verso questo bene. Nella legge, è vero, è previsto che l'acqua sia e rimanga pubblica, ma se si permette che sia venduta un qualche dubbio mi viene e una riflessione è legittima. Le due mozioni, però, sono strumentali e per questo - ha spiegato - voterò astensione.

(segue)