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CR: mozioni privatizzazione acqua, dibattito (5)

24.11.2009
16:59
(ACON) Trieste, 24 nov - MPB - E' importante partire dalle esperienze del territorio - ha affermato Giorgio Brandolin (PD) parlando di quanto fatto nella provincia di Gorizia con il piano d'ambito, e sostenendo che la gestione in-house può essere antieconomica. La mozione non è una iniziativa strumentale, ma un invito a una riflessione sul ciclo integrato dell'acqua e alla necessità di adeguare la normativa.

Per Mauro Travanut (PD) è improprio dire che l'acqua è pubblica. Essa è un bene astratto che diventa concreto solo attraverso i servizi. E a gestire i servizi non è indispensabile che sia il pubblico, mentre lo è per l'utilizzo di questo bene da parte di tutti. Su questi elementi non si può scherzare e serve riflettere un po'.

Legge Galli, ciclo integrato, funzione della tariffa, costi di gestione, gli aspetti analizzati da Daniele Galasso (Pdl) che ha invitato a non fare sul tema gli arruffapopolo, ricordando che il governo delle risorse idriche spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche. La mozione è strumentale, ha affermato annunciando in alternativa un ordine del giorno che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché nell'emanazione dei regolamenti e nella definizione delle soglie tenga conto di specifiche condizioni di efficienza che rendano, nel settore idrico, la gestione in-house non distorsiva della concorrenza, e perché siano previsti strumenti per rafforzare il controllo e la vigilanza sulla qualità del servizio integrato e sulla correttezza delle tariffe.

L'utenza dell'acqua è l'unica obbligatoria e la materia va ricondotta all'autonomia della Regione - ha affermato Enio Agnola (Idv) e, portando l'esempio del suo comune, Forgaria, ha ricordato che il canone deve recuperare equilibrio rispetto ai costi e che gli acquedotti vanno gestiti in ambiti adeguati. Saranno gli ambiti territoriali a creare le condizioni per un rapporto corretto con il privato e una gestione economica per finanziare la revisione delle reti di acquedotti.

Edoardo Sasco (UDC) ha stigmatizzato le strumentalizzazioni di tipo ideologico e invitato a porre al centro dell'attenzione l'obbiettivo finale, ovvero miglior servizio e qualità applicando tariffe possibilmente contenute, a rispettare e applicare le normative, a mantenere gli impianti di proprietà pubblica pur non essendo contrari all'ingresso dei privati nella distribuzione dell'acqua. E ha invitato a un maggior rispetto dell'uso dell'acqua come risorsa.

(segue)