CR: mozione sul Crocifisso, dibattito (10)
(ACON) Trieste, 24 nov - ET - Per Bruno Marini (Pdl) la vera
stranezza è che il Crocifisso non sia già presente in Aula. È un
simbolo che unisce cattolici e laici e non offende gli atei. Il
Crocifisso - ha segnalato il consigliere - è segno di
fratellanza, esprime valori e radici condivisi da tutti.
Sergio Lupieri (PD) stigmatizza la decisione della Corte di
Strasburgo perché esprime ideologia e intolleranza. La Croce è
simbolo di radici e ha unito il continente europeo, ma non deve
essere strumentalizzata per dimostrare identità in
contrapposizione ad altre.
Igor Gabrovec (PD) non apprezza la mozione perché trasferisce il
dibattito dal campo politico a quello della fede, per antonomasia
personale. Siamo degni di esporre il Crocifisso in questa sede,
si domanda il consigliere, o vogliamo solo usarlo come foglia di
fico per nascondere comportamenti indegni della pietà cristiana?
Enio Agnola (Idv) chiede che venga rispettato il messaggio che il
Crocifisso porta, di libertà e accoglienza. Lasciamo le cose come
stanno, dove c'è resti, dove non c'è non venga aggiunto. Chi
sente di esporlo lo ha già fatto e bisogna rispettare
l'evoluzione culturale che ha portato certi luoghi a esserne
privi.
Massimo Blasoni (Pdl) rileva che la sentenza è lo specchio di
un'impostazione illuminista e non religiosa, ma che non
rispecchia il nostro sentire. Accettiamo la libertà di altri, a
patto che non tocchino principi per noi fondamentali. La posta in
gioco è il nostro desiderio di ancorarci, di fronte al mondo
globale, alle nostre tradizioni.
(segue)