Citt: Colussi, no alla vendita di Mediocredito
(ACON) Trieste, 25 nov - COM/RC - I consiglieri regionali
Stefano Alunni Barbarossa e Piero Colussi (Citt) sottoscrivono la
chiara e inequivocabile presa di posizione della Lega Nord contro
la paventata cessione di Mediocredito, più volte annunciata dal
presidente della Regione, Renzo Tondo.
"Concordiamo - hanno dichiarato i due consiglieri -
sull'importanza strategica di Mediocredito nel contesto economico
regionale e a maggior ragione oggi, nel pieno di una crisi
strutturale che richiede l'attivazione e gestione diretta, da
parte della Regione, di strumenti di sostegno al credito delle
nostre imprese.
"L'obiettivo che il presidente Tondo si pone con la vendita della
quota in Mediocredito (incassare tra i 70 e gli 80 milioni di
euro da investire nelle infrastrutture aeroportuali e
ferroviarie) ci pare riduttivo rispetto alla possibilità di poter
continuare a disporre di un braccio operativo per realizzare una
pluralità di interventi in settori che rivestono un ruolo
fondamentale per l'economia del Friuli Venezia Giulia.
"Le agevolazioni al credito per le imprese gestite dal FRIE
accanto a quelle per l'edilizia privata (per le quali l'Ente, con
le oltre 50.000 pratiche gestite negli ultimi anni, svolge un
ruolo sussidiario nei confronti della stessa Regione), per
l'artigianato, per le imprese commerciali, per le imprese del
turismo e dei servizi gestite attraverso fondi speciali,
rappresentano infatti, a nostro giudizio, non un peso del quale
doversi liberare quanto, piuttosto, un'opportunità in più per
aiutare un percorso di ripresa che si auspica non effimera. Anzi,
davanti ad un bilancio della regione che non prevede nuovi
investimenti, se non appunto quelli sulle infrastrutture, il
ruolo di Mediocredito diventa ancor più centrale se la Regione
vuole continuare a svolgere - come è stato fino al 2008 - un
ruolo attivo e di forte sostengo agli investimenti per
l'innovazione del nostro sistema produttivo, anche con la
gestione di un fattore di uscita dalla crisi quale quello del
credito alle imprese.
"L'ipotizzata cessione di Mediocredito, inoltre, avrebbe come
conseguenza immediata, da un lato un aumento del costo del denaro
e quindi delle operazioni di credito per l'inevitabile
abbassamento del rating dell'Istituto, e dall'altro
l'indebolimento dell'efficacia del pacchetto di misure anticrisi
varato dalla Regione nel 2008 che, proprio con Mediocredito,
realizza i migliori risultati".