CR: mozione sul Crocifisso, fine dibattito e Giunta (11)
(ACON) Trieste, 25 nov - MPB - Per Roberto Antonaz (SA-PRC) si
discute una sentenza della Corte europea e la reazione scomposta
registrata in Italia preoccupa perché mostra che ci stiamo
collocando fuori dal contesto europeo. In passato anche in ambito
cristiano si è cercato di evitare che il Crocifisso venisse
confuso con il carattere laico delle istituzioni - ha detto il
consigliere ricordando l'espressione di don Milani ("più vangelo
meno crocifissi").
Il vero tema - secondo Piero Colussi (Cittadini) sono i rapporti
i tra società civile e coscienza religiosa. La comunità politica
e la chiesa sono indipendenti e autonomi, coscienza civile e
religiosa sono destinate a incontrarsi - ha affermato richiamando
un articolo del gesuita Padre Sorge, e sottolineando
l'impossibilità di imporre e di vietare. Che fare dei Crocifissi,
lasciarli affissi o toglierli? Guai se tutto ciò diventa un'arma
per esercitare una azione politica.
Per Maurizio Bucci (Pdl) la mozione consente di valutare quanti
consiglieri regionali sono laici o laicisti. I laici sanno e
vogliono distingue il potere politico dall'autorità religiosa, ma
non vogliono rinunciare al simbolo.
Per Piero Camber (Pdl) il Crocifisso rappresenta valori che vanno
al di là, è un simbolo che unisce e del quale non dobbiamo
vergognarci.
Infine per la Giunta, l'assessore Elio De Anna ha sottolineato
che laicità e laicismo sono due concetti completamente diversi e
ha ricordato che i Padri della Repubblica hanno inserito nella
Costituzionr in maniera laica valori presi del cristianesimo: non
solo il segno della croce, ma la parità di genere, la
sussidiarietà e la solidarietà: non si possono cambiare le regole
della Costituzione.
(segue)