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CR: mozione sul Crocifisso, fine dibattito e Giunta (11)

25.11.2009
18:04
(ACON) Trieste, 25 nov - MPB - Per Roberto Antonaz (SA-PRC) si discute una sentenza della Corte europea e la reazione scomposta registrata in Italia preoccupa perché mostra che ci stiamo collocando fuori dal contesto europeo. In passato anche in ambito cristiano si è cercato di evitare che il Crocifisso venisse confuso con il carattere laico delle istituzioni - ha detto il consigliere ricordando l'espressione di don Milani ("più vangelo meno crocifissi"). Il vero tema - secondo Piero Colussi (Cittadini) sono i rapporti i tra società civile e coscienza religiosa. La comunità politica e la chiesa sono indipendenti e autonomi, coscienza civile e religiosa sono destinate a incontrarsi - ha affermato richiamando un articolo del gesuita Padre Sorge, e sottolineando l'impossibilità di imporre e di vietare. Che fare dei Crocifissi, lasciarli affissi o toglierli? Guai se tutto ciò diventa un'arma per esercitare una azione politica.

Per Maurizio Bucci (Pdl) la mozione consente di valutare quanti consiglieri regionali sono laici o laicisti. I laici sanno e vogliono distingue il potere politico dall'autorità religiosa, ma non vogliono rinunciare al simbolo.

Per Piero Camber (Pdl) il Crocifisso rappresenta valori che vanno al di là, è un simbolo che unisce e del quale non dobbiamo vergognarci.

Infine per la Giunta, l'assessore Elio De Anna ha sottolineato che laicità e laicismo sono due concetti completamente diversi e ha ricordato che i Padri della Repubblica hanno inserito nella Costituzionr in maniera laica valori presi del cristianesimo: non solo il segno della croce, ma la parità di genere, la sussidiarietà e la solidarietà: non si possono cambiare le regole della Costituzione.

(segue)