CR: pdl pianificazione, relatore Brandolin e fine lavori (14)
(ACON) Trieste, 25 nov - ET - Con questo progetto di legge,
dopo aver approvato il Codice dell'edilizia, siamo ancora una
volta di fronte alla mancanza di una visione strategica e
condivisa da parte della maggioranza di centrodestra su cosa
debba essere la controriforma urbanistica.
Secondo Giorgio Brandolin (PD), relatore di minoranza, la riforma
non vedrà la luce durante questa legislatura, mettendo le
Amministrazioni locali e i cittadini di fronte a una legislazione
confusa e farraginosa.
Per il relatore, il primo errore della maggioranza è stato quello
di cambiare le impostazioni della precedente legge regionale
senza soffermarsi a ragionarvi sopra. Bocciata l'approvazione del
PTR si è di fatto bloccata l'attuazione della legge 5 e
l'attività stessa dei Comuni.
In materia si sono poi susseguite diverse delibere di Giunta, che
Brandolin rileva non aver mai sortito effetti concreti - tranne
l'intenzione di non approvare il PTR. Esistono già le linee guida
della Giunta che tra qualche giorno verranno esaminate dal
Consiglio delle autonomie locali, ma dovrebbero fare parte della
norma in discussione. Si esprimono concetti condivisibili, come
la partecipazione e la centralità del ruolo dei Comuni, la
razionalizzazione dell'uso del territorio, lo sviluppo
sostenibile, la valorizzazione dell'attrattività, la tutela del
piccolo commercio, ma dovrebbero essere declinati in un disegno
di legge.
Invece è stata la maggioranza in Consiglio a proporre una norma,
manifestazione - secondo l'esponente del PD - di un cortocircuito
legislativo, dove la Giunta non sa cosa sta facendo la
maggioranza in Consiglio. Netto contrasto tra le linee guida
espresse dalla Giunta e quanto proposto dalla maggioranza.
Scendendo nel dettaglio del dispositivo, un punto critico è
rappresentato dall'assenza di un limite temporale della procedura
di riforma e la percezione che la riforma sia, in realtà, già
contenuta nelle previsioni all'articolo 2.
Infatti, l'introduzione di misure dirette allo sviluppo
turistico, economico o alla tutela e valorizzazione del
territorio della Regione sono discutibili perché al di fuori di
ogni regola di pianificazione di settore e di scala, e perché
possono eludere la Carta dei valori e il suo Rapporto ambientale,
entrambi previsti dalla norma in esame.
Alla fine, a suon di varianti - dice Brandolin - con le
motivazioni più svariate e puntuali, tra qualche anno si potrebbe
giungere a stravolgere completamente il PURG attualmente in
vigore e paradossalmente a considerare persino superfluo ogni
altro tentativo riformatore dell'intera materia urbanistica
regionale.
Qualora dovessero presentarsi progetti atti a promuovere lo
sviluppo, questi vanno invece valutati sulla base del sistema di
garanzie esistenti (Via, Vas, Vinca, Agenda 21) e della
compatibilità con i piani di settore e regolatori in vigore.
A nostro avviso - ha concluso il relatore di minoranza - nel caso
servisse codificare la fase di transizione, è preferibile
inserire norme che permettano di esercitare la pianificazione
nelle aree vaste, in particolare per la esecuzione delle opere
strategiche, come previste dalla legge anticrisi.
Al termine dell'intervento del relatore di minoranza Brandolin,
l'Aula ha stabilito di riprendere i lavori domattina alle 10.00,
con la relazione del consigliere Alessandro Corazza (Idv),
anch'egli relatore di minoranza della pdl sulla pianificazione
territoriale.
(fine)