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CR: pdl pianificazione, relatore Brandolin e fine lavori (14)

25.11.2009
18:38
(ACON) Trieste, 25 nov - ET - Con questo progetto di legge, dopo aver approvato il Codice dell'edilizia, siamo ancora una volta di fronte alla mancanza di una visione strategica e condivisa da parte della maggioranza di centrodestra su cosa debba essere la controriforma urbanistica.

Secondo Giorgio Brandolin (PD), relatore di minoranza, la riforma non vedrà la luce durante questa legislatura, mettendo le Amministrazioni locali e i cittadini di fronte a una legislazione confusa e farraginosa.

Per il relatore, il primo errore della maggioranza è stato quello di cambiare le impostazioni della precedente legge regionale senza soffermarsi a ragionarvi sopra. Bocciata l'approvazione del PTR si è di fatto bloccata l'attuazione della legge 5 e l'attività stessa dei Comuni.

In materia si sono poi susseguite diverse delibere di Giunta, che Brandolin rileva non aver mai sortito effetti concreti - tranne l'intenzione di non approvare il PTR. Esistono già le linee guida della Giunta che tra qualche giorno verranno esaminate dal Consiglio delle autonomie locali, ma dovrebbero fare parte della norma in discussione. Si esprimono concetti condivisibili, come la partecipazione e la centralità del ruolo dei Comuni, la razionalizzazione dell'uso del territorio, lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione dell'attrattività, la tutela del piccolo commercio, ma dovrebbero essere declinati in un disegno di legge.

Invece è stata la maggioranza in Consiglio a proporre una norma, manifestazione - secondo l'esponente del PD - di un cortocircuito legislativo, dove la Giunta non sa cosa sta facendo la maggioranza in Consiglio. Netto contrasto tra le linee guida espresse dalla Giunta e quanto proposto dalla maggioranza.

Scendendo nel dettaglio del dispositivo, un punto critico è rappresentato dall'assenza di un limite temporale della procedura di riforma e la percezione che la riforma sia, in realtà, già contenuta nelle previsioni all'articolo 2.

Infatti, l'introduzione di misure dirette allo sviluppo turistico, economico o alla tutela e valorizzazione del territorio della Regione sono discutibili perché al di fuori di ogni regola di pianificazione di settore e di scala, e perché possono eludere la Carta dei valori e il suo Rapporto ambientale, entrambi previsti dalla norma in esame. Alla fine, a suon di varianti - dice Brandolin - con le motivazioni più svariate e puntuali, tra qualche anno si potrebbe giungere a stravolgere completamente il PURG attualmente in vigore e paradossalmente a considerare persino superfluo ogni altro tentativo riformatore dell'intera materia urbanistica regionale.

Qualora dovessero presentarsi progetti atti a promuovere lo sviluppo, questi vanno invece valutati sulla base del sistema di garanzie esistenti (Via, Vas, Vinca, Agenda 21) e della compatibilità con i piani di settore e regolatori in vigore.

A nostro avviso - ha concluso il relatore di minoranza - nel caso servisse codificare la fase di transizione, è preferibile inserire norme che permettano di esercitare la pianificazione nelle aree vaste, in particolare per la esecuzione delle opere strategiche, come previste dalla legge anticrisi.

Al termine dell'intervento del relatore di minoranza Brandolin, l'Aula ha stabilito di riprendere i lavori domattina alle 10.00, con la relazione del consigliere Alessandro Corazza (Idv), anch'egli relatore di minoranza della pdl sulla pianificazione territoriale.

(fine)