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CR: pdl pianificazione, relatore minoranza Corazza (2)

26.11.2009
11:41
(ACON) Trieste, 26 nov - ET - Dopo i ritardi determinati da assenze di consiglieri e Giunta, è proseguita in Consiglio regionale la discussione sul progetto di legge con le procedute per la nuova pianificazione territoriale, con l'intervento di Alessandro Corazza (Idv), relatore di minoranza, che ha espresso preoccupazione per il continuo rinvio del giorno in cui la nostra regione avrà un nuovo piano adeguato alla odierna situazione del proprio territorio. Temo che il regime provvisorio contenuto nella norma, ha affermato, diventi permanente.

Corazza ha fatto presente che sono già passati 31 anni dall'entrata in vigore del PURG (Piano urbanistico generale regionale) e si è dimostrato scettico sul fatto che in questa legislatura si riesca a portare a termine il nuovo piano prefigurato dal provvedimento in esame.

La precedente Amministrazione regionale formò un altro progetto di piano, il PTR, che venne adottato ma, essendo un'Amministrazione di colore diverso dall'attuale, non poteva andare bene all'attuale, che ha deciso di gettare tale strumento senza nemmeno averlo discusso per ricominciare daccapo. Velleitarismo parolaio e scarsa conoscenza dei concetti basilari della pianificazione territoriale, questa l'etichetta senza appello che Corazza mette sulla proposta in discussione. In particolare, lo stesso nome dato al nuovo piano regionale, "Piano del governo del territorio", appare fuorviante, scambiando quello che deve essere uno strumento del governo del territorio per un qualcosa al di sopra dell'azione di governo.

Poco chiari anche gli elementi del piano, il documento territoriale strategico e la Carta dei valori, troppo poveri di indirizzi e di punti fermi generali e condivisi entro cui, pur nella loro autonomia, devono muoversi le Amministrazioni locali.

Questo provvedimento - ha concluso Corazza - servirà solo a dilatare ancora i tempi e spendere altro denaro dei contribuenti, mentre sarebbe stato logico riprendere il piano precedentemente adottato, riadottarlo dopo una rapida revisione e mandarlo all'approvazione, con la prospettiva questa volta di non abbandonarlo, ma di perfezionarlo e adattarlo anno dopo anno alle mutazioni che inevitabilmente avverranno sul territorio.

(segue)