CR: pdl pianificazione territoriale, il dibattito (3)
(ACON) Trieste, 26 nov - ET - Il dibattito generale sulla norma
di avvio delle procedure per la riforma della pianificazione
territoriale ha coinvolto per primo Stefano Pustetto (SA-SD).
L'urbanistica nasce per salvare l'ambiente dal libero saccheggio
del mercato, ha detto il consigliere. La norma è solo
apparentemente improvvisata e trae linfa da una visione
liberista, ispirata al profitto e insofferente ai vincoli. Nel
secondo articolo ravvisati rischi concreti di sacco e scempio del
territorio.
Il provvedimento ingigantirà il caos urbanistico, è una maionese
impazzita che farà guadagnare gli avvocati. Sergio Lupieri (PD)
sottolinea una forte discrepanza tra le anime della maggioranza,
quelle della Giunta e quelle del Consiglio: il primo articolo
rispecchia la volontà della Giunta di accelerare la riforma
centralizzando, nel secondo articolo si esprime una strategia
tipica del mondo delle lobby che consente di tutto e di più.
Rispettare quanto stabilito dalle norme di tutela della minoranza
slovena in merito all'utilizzo del territorio dove la minoranza
risiede. Igor Gabrovec consigliere del PD e esponente della
Slovenska Skupnost, chiede che nella pianificazione si consideri
anche la coordinazione con i Paesi contermini e siano inserite in
tutti i documenti anche le comunelle, antiche tipologie di
amministrazione del territorio pubblico che hanno sempre
funzionato.
Pochi articoli che hanno un'enorme valenza politica: si riesuma
il PURG per rendere possibile l'inserimento nelle sue fessure di
interessi particolari. Mauro Travanut (PD) trova che sia in atto
una manovra politicamente pericolosa, perché non ci sarà alcuna
riforma ulteriore, il tutto si fermerà alla provvisorietà
dell'articolo due. L'assenza dell'assessore competente è un dato
politico grave, significa la sua esautorazione da questa manovra.
Caos urbanistico e la peggiore azione edificatoria che si sia
vista in 30 anni. È questa la previsione fatta da Gianfranco
Moretton (PD) che parla di una norma contraddittoria, infarcita
di eccessiva discrezionalità. Un sistema farraginoso che non
porterà alla riforma urbanistica in tempi utili, ma solo a tante
piccole varianti, prevaricando i Comuni e privandoli di uno
strumento superiore che consenta loro di fare la pianificazione
particolare.
Non facciamo il processo alle intenzioni: stiamo discutendo di un
contenitore non dei contenuti che sono di là da venire. Edoardo
Sasco (UDC) sottolinea che la proposta tratta di procedure per
l'avvio della riforma della pianificazione territoriale. Il
principio di continuità va bene, ma quando non produce danni e la
norma precedente ha bloccato il sistema. Ora non è più
sufficiente ritoccare, bisogna intervenire sull'intero sistema,
tenendo anche conto di quanto fatto in questi anni.
Dopo le repliche dei relatori, e la dichiarazione della Giunta
che si è detta in linea con il relatore di maggioranza,
Alessandro Colautti (Pdl), l'Aula ha iniziato l'esame
dell'articolato.
(segue)