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CR: pdl pianificazione territoriale, il dibattito (3)

26.11.2009
12:38
(ACON) Trieste, 26 nov - ET - Il dibattito generale sulla norma di avvio delle procedure per la riforma della pianificazione territoriale ha coinvolto per primo Stefano Pustetto (SA-SD). L'urbanistica nasce per salvare l'ambiente dal libero saccheggio del mercato, ha detto il consigliere. La norma è solo apparentemente improvvisata e trae linfa da una visione liberista, ispirata al profitto e insofferente ai vincoli. Nel secondo articolo ravvisati rischi concreti di sacco e scempio del territorio.

Il provvedimento ingigantirà il caos urbanistico, è una maionese impazzita che farà guadagnare gli avvocati. Sergio Lupieri (PD) sottolinea una forte discrepanza tra le anime della maggioranza, quelle della Giunta e quelle del Consiglio: il primo articolo rispecchia la volontà della Giunta di accelerare la riforma centralizzando, nel secondo articolo si esprime una strategia tipica del mondo delle lobby che consente di tutto e di più.

Rispettare quanto stabilito dalle norme di tutela della minoranza slovena in merito all'utilizzo del territorio dove la minoranza risiede. Igor Gabrovec consigliere del PD e esponente della Slovenska Skupnost, chiede che nella pianificazione si consideri anche la coordinazione con i Paesi contermini e siano inserite in tutti i documenti anche le comunelle, antiche tipologie di amministrazione del territorio pubblico che hanno sempre funzionato.

Pochi articoli che hanno un'enorme valenza politica: si riesuma il PURG per rendere possibile l'inserimento nelle sue fessure di interessi particolari. Mauro Travanut (PD) trova che sia in atto una manovra politicamente pericolosa, perché non ci sarà alcuna riforma ulteriore, il tutto si fermerà alla provvisorietà dell'articolo due. L'assenza dell'assessore competente è un dato politico grave, significa la sua esautorazione da questa manovra.

Caos urbanistico e la peggiore azione edificatoria che si sia vista in 30 anni. È questa la previsione fatta da Gianfranco Moretton (PD) che parla di una norma contraddittoria, infarcita di eccessiva discrezionalità. Un sistema farraginoso che non porterà alla riforma urbanistica in tempi utili, ma solo a tante piccole varianti, prevaricando i Comuni e privandoli di uno strumento superiore che consenta loro di fare la pianificazione particolare.

Non facciamo il processo alle intenzioni: stiamo discutendo di un contenitore non dei contenuti che sono di là da venire. Edoardo Sasco (UDC) sottolinea che la proposta tratta di procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale. Il principio di continuità va bene, ma quando non produce danni e la norma precedente ha bloccato il sistema. Ora non è più sufficiente ritoccare, bisogna intervenire sull'intero sistema, tenendo anche conto di quanto fatto in questi anni.

Dopo le repliche dei relatori, e la dichiarazione della Giunta che si è detta in linea con il relatore di maggioranza, Alessandro Colautti (Pdl), l'Aula ha iniziato l'esame dell'articolato.

(segue)