PD: Marsilio e Iacop, "Mole il bevi" criminalizza il vino
(ACON) Trieste, 26 nov - COM/DT - "Una campagna che va a
colpire soprattutto il prodotto vino facendo leva sull'immagine
abusata e fuorviante dello stereotipo friulano-alcolista e beone,
che avrà fatto pure la fortuna di qualche comico, ma che non
corrisponde di certo al grado di civiltà e dei veri valori del
popolo friulano".
Sono i consiglieri regionali del PD Enzo Marsilio e Franco Iacop
a intervenire in merito a "Mole il bevi", campagna sull'abuso
dell'alcol promossa dalla Provincia di Udine.
"E' sicuramente utile, soprattutto se rivolta alle nuove
generazioni, una campagna sul bere consapevole e intelligente
che, invece di proibire, educhi al consumo moderato e consapevole
di prodotti di qualità, soprattutto locali, e denunci i pericoli
del cosiddetto "binge drinking" (nel quale i veri protagonisti
sono soprattutto superalcolici e cocktail) oggi tanto di moda tra
i giovani: questa è la vera piaga sociale che deve essere
combattuta, annotano.
"La campagna che si vuole fare sortisce invece l'effetto di
rendere ancora più drammatici i contorni di una crisi che
colpisce in maniera pesante l'intero settore vitivinicolo. Si
vanificano così programmi e progetti posti in campo per
promuovere la qualità e l'eccellenza di un settore importante
dell'agricoltura e del turismo friulano.
"Invece di criminalizzare - aggiungono Marsilio e Iacop - è
certamente più utile coinvolgere, oltre ai produttori
vitivinicoli, anche gli esercenti e i ristoratori per
contribuire, con la loro professionalità, a diffondere una
cultura del bere consapevole e moderato.
"Mentre il presidente della Provincia Piero Fontanini intende
tappezzare l'intero territorio con gigantografie proibizioniste,
in Regione i suoi compagni di partito, i consiglieri della Lega
Nord, si fanno promotori di un'iniziativa sull'innalzamento dei
tassi alcolimetrici per la guida in stato di ebbrezza.
"Come al solito l'unica realtà evidenziata resta l'incoerenza.
Non sono importanti obiettivi e progetti, concludono, conta di
più seguire a tutti i costi il consenso e per farlo non si esita
ad abusare delle armi persuasive e fuorvianti degli spot
pubblicitari".