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PD: Marsilio e Iacop, "Mole il bevi" criminalizza il vino

26.11.2009
16:03
(ACON) Trieste, 26 nov - COM/DT - "Una campagna che va a colpire soprattutto il prodotto vino facendo leva sull'immagine abusata e fuorviante dello stereotipo friulano-alcolista e beone, che avrà fatto pure la fortuna di qualche comico, ma che non corrisponde di certo al grado di civiltà e dei veri valori del popolo friulano".

Sono i consiglieri regionali del PD Enzo Marsilio e Franco Iacop a intervenire in merito a "Mole il bevi", campagna sull'abuso dell'alcol promossa dalla Provincia di Udine.

"E' sicuramente utile, soprattutto se rivolta alle nuove generazioni, una campagna sul bere consapevole e intelligente che, invece di proibire, educhi al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità, soprattutto locali, e denunci i pericoli del cosiddetto "binge drinking" (nel quale i veri protagonisti sono soprattutto superalcolici e cocktail) oggi tanto di moda tra i giovani: questa è la vera piaga sociale che deve essere combattuta, annotano.

"La campagna che si vuole fare sortisce invece l'effetto di rendere ancora più drammatici i contorni di una crisi che colpisce in maniera pesante l'intero settore vitivinicolo. Si vanificano così programmi e progetti posti in campo per promuovere la qualità e l'eccellenza di un settore importante dell'agricoltura e del turismo friulano.

"Invece di criminalizzare - aggiungono Marsilio e Iacop - è certamente più utile coinvolgere, oltre ai produttori vitivinicoli, anche gli esercenti e i ristoratori per contribuire, con la loro professionalità, a diffondere una cultura del bere consapevole e moderato.

"Mentre il presidente della Provincia Piero Fontanini intende tappezzare l'intero territorio con gigantografie proibizioniste, in Regione i suoi compagni di partito, i consiglieri della Lega Nord, si fanno promotori di un'iniziativa sull'innalzamento dei tassi alcolimetrici per la guida in stato di ebbrezza.

"Come al solito l'unica realtà evidenziata resta l'incoerenza. Non sono importanti obiettivi e progetti, concludono, conta di più seguire a tutti i costi il consenso e per farlo non si esita ad abusare delle armi persuasive e fuorvianti degli spot pubblicitari".