News


Pdl: Novelli, test antidroga per lavoratori a rischio

01.12.2009
16:36
(ACON) Trieste, 01 dic - COM/DT - "Introdurre test antidroga obbligatori per coloro che svolgono lavori a rischio così come indicato nel decreto legislativo 81/08". E' quanto chiede il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli in un'interrogazione presentata alla Giunta.

Il test, fa sapere, riguarda autisti, personale addetto alla circolazione dei treni e delle metropolitane o alla guida di macchine di movimentazione terra e merci oltre a lavoratori che impiegano gas tossici e fabbricano fuochi d'artificio. Procedure, aggiunge, che sono già state attuate con successo nelle altre Regioni in seguito all'accordo Stato-Regioni del 18 settembre 2008. Diventa quindi prioritario attuare un sistema regionale di interventi coordinati che contrastino in maniera efficace l'utilizzo delle sostanze stupefacenti tramite la prevenzione, il monitoraggio, il controllo e la cura delle dipendenze. In Friuli Venezia Giulia - rileva ancora Novelli - si assiste a una vera e propria emergenza legata all'uso di sostanze stupefacenti aumentata negli ultimi anni. Un uso che cresce in maniera esponenziale, mentre si abbassa notevolmente l'età dei consumatori di cocaina, ecstasy e anfetamine. Oltretutto si è diffuso anche il fenomeno della poliassunzione, ovvero l'uso combinato di più sostanze. Vista la situazione allarmante, è necessario che le istituzioni in primis diano esecuzione al decreto legislativo e mettano poi in atto un'azione educativa di ascolto, di confronto e di informazione sempre più attenta. Il settore delle dipendenze da droghe - chiarisce Novelli - attende da oltre vent'anni la predisposizione di un progetto-obiettivo specifico che disegni un sistema regionale di interventi di contrasto coerente con la vastità e la crescita del fenomeno. Attualmente - prosegue l'esponente del Pdl - non esiste un sistema informativo adeguato in grado di fornire dati epidemiologici e di funzionamento dei servizi preposti che supporti in modo scientifico le scelte delle politica sanitaria regionale. Assistiamo, anzi, a una disomogeneità dell'offerta, sia di tipo preventivo che curativo e riabilitativo, specie nei confronti delle fasce più giovani della popolazione, particolarmente e drammaticamente colpite dalle dipendenze".