Pdl: Novelli, test antidroga per lavoratori a rischio
(ACON) Trieste, 01 dic - COM/DT - "Introdurre test antidroga
obbligatori per coloro che svolgono lavori a rischio così come
indicato nel decreto legislativo 81/08". E' quanto chiede il
consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli in
un'interrogazione presentata alla Giunta.
Il test, fa sapere, riguarda autisti, personale addetto alla
circolazione dei treni e delle metropolitane o alla guida di
macchine di movimentazione terra e merci oltre a lavoratori che
impiegano gas tossici e fabbricano fuochi d'artificio. Procedure,
aggiunge, che sono già state attuate con successo nelle altre
Regioni in seguito all'accordo Stato-Regioni del 18 settembre
2008. Diventa quindi prioritario attuare un sistema regionale di
interventi coordinati che contrastino in maniera efficace
l'utilizzo delle sostanze stupefacenti tramite la prevenzione, il
monitoraggio, il controllo e la cura delle dipendenze.
In Friuli Venezia Giulia - rileva ancora Novelli - si assiste a
una vera e propria emergenza legata all'uso di sostanze
stupefacenti aumentata negli ultimi anni. Un uso che cresce in
maniera esponenziale, mentre si abbassa notevolmente l'età dei
consumatori di cocaina, ecstasy e anfetamine. Oltretutto si è
diffuso anche il fenomeno della poliassunzione, ovvero l'uso
combinato di più sostanze.
Vista la situazione allarmante, è necessario che le istituzioni
in primis diano esecuzione al decreto legislativo e mettano poi
in atto un'azione educativa di ascolto, di confronto e di
informazione sempre più attenta. Il settore delle dipendenze da
droghe - chiarisce Novelli - attende da oltre vent'anni la
predisposizione di un progetto-obiettivo specifico che disegni un
sistema regionale di interventi di contrasto coerente con la
vastità e la crescita del fenomeno.
Attualmente - prosegue l'esponente del Pdl - non esiste un
sistema informativo adeguato in grado di fornire dati
epidemiologici e di funzionamento dei servizi preposti che
supporti in modo scientifico le scelte delle politica sanitaria
regionale. Assistiamo, anzi, a una disomogeneità dell'offerta,
sia di tipo preventivo che curativo e riabilitativo, specie nei
confronti delle fasce più giovani della popolazione,
particolarmente e drammaticamente colpite dalle dipendenze".