PD:Pupulin,prudenza con meccanismi erogazione contributi PMI
(ACON) Trieste, 04 dic - COM/ET - "Anche nella maggioranza di
centro destra si accorgono che mettere mano ai meccanismi di
erogazione a favore delle piccole e medie imprese è un'operazione
ad alto rischio".
Ad affermarlo il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin in
una nota.
"In tutte queste settimane - continua il consigliere - abbiamo
più volte sollecitato prudenza estrema nell'intervenire sugli
strumenti finanziari che funzionano, proprio in una fase in cui
le modalità di accesso ai finanziamenti pubblici hanno piuttosto
bisogno del massimo di semplificazioni.
"E' il caso di Mediocredito regionale, di cui si intende vendere
la partecipazione della Regione, quando nel corso di questa lunga
crisi è stato l'unico strumento di intervento che ha funzionato a
pieno regime, mentre - specifica Pupulin - le azioni promosse con
la legge anticrisi, per errori della maggioranza nella
composizione del Comitato del FRIE, sono per gran parte ancora al
palo.
"Adesso ci si accorge che l'aggiudicazione del servizio di
incentivazione alle piccole e medie imprese all'Unicredit
Mediocredito Centrale sta già determinando il caos, mettendo a
rischio centinaia di imprese che da tempo hanno fatto domanda per
i finanziamenti della legge Bertossi, si sono indebitate in
attesa del sostegno regionale e senza nessuna certezza sul
destino delle loro richieste.
"Nella stessa Finanziaria - evidenzia l'esponente
dell'opposizione - si intende mettere mano ai trasferimenti per
il sostegno alle imprese, soprattutto quelle minori, verso le
Camere di commercio, verso i CATA e altri istituti, che
intervengono a favore del sistema produttivo. Abbiamo chiesto
nella competente II Commissione consiliare di sospendere tali
operazioni per garantire il massimo di certezza e di continuità
operativa all'azione regionale.
"Invitiamo dunque la maggioranza a verificare l'urgenza e
l'opportunità di tali scelte, perché sommate ai pesanti tagli
operati nella finanziaria 2010 sulle azioni per sostenere gli
investimenti produttivi ed economici, potrebbero innescare un
circuito perverso che - conclude Pupulin - sommato alla
congiuntura ancora difficile, impatterà duramente sulle imprese".