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V Comm: audizioni Programma cooperazione internazionale (1)

10.12.2009
13:58
(ACON) Trieste, 10 dic - DT - Poco coerente, contraddittorio, con una dimenticanza pesante, l'Africa. Chiedono alla Giunta Tondo di rivedere il Programma per la cooperazione allo sviluppo e le attività di partenariato internazionale 2010-2013 le Caritas diocesane e le ONG del Comitato regionale del volontariato. Chiedono che non prevalga, in quel testo, il mero interesse economico e di essere ascoltate davvero.

Intanto, è stata la V Commissione consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl) ad averle invitate in audizione. Cinque le richieste dalle quattro Caritas del Friuli Venezia Giulia che hanno presentato un documento condiviso: innanzitutto, che la Regione promuova il confronto con tutti coloro che si occupano di partenariato internazionale e sensibilizzi la popolazione su questi temi; poi, che si rimanga fedeli agli scopi indicati dalla stessa legge regionale sulla cooperazione, perché lo sviluppo dell'import-export e delle relazioni economiche può essere un effetto collaterale ma non il principale. Cooperazione, ed è il terzo punto, che va stimolata, serve la regia della Regione che si faccia carico di individuarne i soggetti e li coordini.

Quarta richiesta: tra i Paesi indicati dall'ONU con il più basso sviluppo umano gli ultimi 20 sono tutti africani. Eppure, tra le aree geografiche prioritarie di intervento citate nel Programma ci sono i Balcani e l'Est Europa, il bacino del Mediterraneo, l'area asiatica e l'America Latina, ma non c'è spazio per l'Africa.

Eppure, in Friuli Venezia Giulia c'è una fortissima comunità di immigrati che proviene da quel continente e la gran parte dei progetti internazionali riguarda l'Africa, un patrimonio di esperienze e relazioni che non può essere cancellato. Infine, e questo è un dato positivo, bene la copertura finanziaria triennale e l'esclusione di soggetti extraregionali dai contributi (ciò favorirà una maggiore sinergia tra chi opera in Friuli Venezia Giulia, abbandonando così la pratica dei finanziamenti a pioggia).

E se Marco Iob, presidente del CEVI (Centro di volontariato internazionale per la cooperazione allo sviluppo), ha sottolineato la scarsa collaborazione da parte della Regione con il mondo delle ONG riguardo l'elaborazione del Programma (avevamo da tempo rilevato alcune criticità, questa bozza non recepisce nessuna delle nostre indicazioni) e una diminuzione preoccupante delle risorse (c'è da chiedersi cosa riusciremo a fare con questi fondi), Fernand Didier Manga, architetto camerunense che vive a Sacile, ha rimarcato l'assenza dell'Africa nel Programma nonostante tra i 50 Stati più poveri al mondo 36 siano africani sui 51 di quel continente. "Non si può vincere la povertà senza considerare l'Africa, non facciamoci la guerra tra poveri ma anche i più poveri devono essere considerati", ha affermato.

Tra i consiglieri è intervenuto per primo Franco Iacop, del PD. "Ci sono delle incongruenze tra le premesse del documento e i contenuti, la Giunta lo riconsideri, è necessaria una maggiore condivisione tra chi finanzia, la Regione, e chi gestisce e conosce, la società civile". "Che l'Africa sia una priorità è di una chiarezza assoluta, è impossibile che lo resti se non ne discutiamo con le ONG, se non le coinvolgiamo in questo processo quella voce non arriverà mai", ha commentato Alessandro Tesini, PD. "Il Programma tende a utilizzare i pochi fondi a disposizione per rilanciare il sistema produttivo regionale là dove si pensa quest'ultimo possa aver successo: ecco perché ci sono i Balcani, il Mediterraneo, e non c'è l'Africa. Non è una dimenticanza, è uno sbaglio però", ha aggiunto Franco Codega sempre del Partito Democratico.

"Sanità e welfare sono le priorità della Finanziaria, ha ricordato il presidente Marin. Il bilancio, specie con questa crisi, deve quadrare, chi governa ha la responsabilità di spiegare come le risorse, quest'anno, vengano destinate diversamente, un po' per le ridotte entrate fiscali e un po' per scelte politiche".

La Commissione tornerà a riunirsi alle 14.30 per esprimere il parere sul Programma.

(segue)

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