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V Comm: parere negativo a Programma cooperazione (2)

10.12.2009
18:35
(ACON) Trieste, 10 dic - ET - La V Commissione consiliare, presidente Roberto Marin (Pdl), ha espresso parere negativo al Programma regionale per la cooperazione e le attività di partenariato internazionale 2010 - 2013. A votare a favore Pdl e UDC; contrari PD, Lega Nord, Sinistra Arcobaleno e i Cittadini.

Le richieste del consigliere della Lega Nord Federico Razzini - che, non accettate, hanno comportato il voto negativo del Carroccio - sono la cancellazione dei progetti micro e standard dagli interventi a bando di cooperazione allo sviluppo e l'inclusione della previsione che i soggetti promotori degli stessi siano sempre almeno un Ente locale, o un'istituzione pubblica o privata, o un'università. L'assessore competente, Federica Seganti, ha stabilito di mantenere la stesura originaria del documento, dopo che in particolare il presidente della Commissione Roberto Marin, aveva manifestato difficoltà ad accettare simili modifiche senza ulteriori approfondimenti.

La votazione è stata preceduta da un'articolata discussione nella quale il consigliere Razzini aveva chiesto un distinguo nel metodo, un modello efficace che tenda a interventi di sostegno diretto non eccessivamente piccoli per evitare una frammentazione delle risorse e garantire maggiore efficacia e trasparenza.

I consiglieri del PD Brussa, Codega, Iacop, Tesini e Travanut hanno motivato il voto negativo trovando il Programma incoerente con gli scopi della legge per la promozione, a livello regionale e locale, delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale. La Giunta avrebbe anche mancato di stabilire strategie precise e di concertarsi con il mondo delle associazioni e organizzazioni che operano nel settore della cooperazione allo sviluppo. Altro nodo importante, l'esclusione dalle aree di interesse dell'Africa sub sahariana.

Antonio Pedicini (Pdl) ha evidenziato la necessità di un nuovo modello di cooperazione allo sviluppo internazionale e di garantire imparzialità, efficacia e trasparenza delle azioni delle istituzioni. Per Edoardo Sasco (UDC) è necessaria un'analisi dello stato d'attuazione della legge 19/2000, fondante per il documento presentato e utile per capire come intervenire.

L'assessore Seganti, rispondendo alle richieste di approfondimento dei consiglieri, aveva chiarito che alle risorse potranno accedere solo enti o associazioni non aventi scopo di lucro e che la concertazione, se prima avveniva con dei costi a carico della Regione, ora dovrà svolgersi su base volontaristica.

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