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Citt: Colussi,improvvidi tagli Film Commission e audiovisivo

13.12.2009
14:42
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/AB - Tutti a casa era il titolo di un bel film con Alberto Sordi di 50 anni fa. Tutti a casa potrebbe essere l'effetto della Finanziaria regionale se la proposta della maggioranza sul futuro della Friuli Venezia Giulia Film Commission non verrà modificata durante la discussione in Aula nei prossimi giorni.

A sostenerlo è il consigliere dei Cittadini Piero Colussi che aggiunge.

Si tratta di una realtà d'eccellenza della nostra regione, che ha contribuito efficacemente a far conoscere e valorizzare la nostra immagine in Italia e nel mondo. Nata nel 2000 grazie alla felice intuizione dell'allora assessore al Turismo Sergio Dressi che seppe dare fiducia al progetto propostogli da alcuni giovani appassionati di cinema guidati da Federico Poilucci, oggi l'Associazione FVG Film Commission è unanimemente riconosciuta come la realtà più dinamica ed efficace nel panorama italiano di queste nuove attività.

Ma questa istituzione rischia oggi di venir seriamente ridimensionata in virtù del taglio di quasi il 40% delle risorse disponibili, che si ridurrebbero dagli 812 mila euro del 2009 ai 600 mila del 2010. In questo modo verrebbero meno quegli incentivi indispensabili per attrarre in Friuli Venezia Giulia produzioni importanti come quelle che negli ultimi anni si sono viste con sempre maggiore frequenza: basti pensare al film di Giuseppe Tornatore "La sconosciuta" girato a Trieste, alla fiction televisiva "Un caso di coscienza", all'ultimo film di Gabriele Salvatores "Come Dio comanda" realizzato in diverse località della regione, o al pluri premiato "La ragazza del lago" di Andrea Molaioli, solo per citarne alcuni.

Si tratta di un'attività che ha una ricaduta economica formidabile - sottolinea Colussi - quantificata nel 2008 in 13 milioni e 519 mila euro grazie alle 26 produzioni sostenute, alle 643 giornate di lavorazione, alle 434 giornate di ripresa, ai 14.993 pernottamenti alberghieri, alle 230 professionalità locali impiegate e alle 3.664 comparse coinvolte per le diverse lavorazioni.

Ancor peggio però rischia di andare al Fondo regionale per l'audiovisivo, nato nel 2007 e uno dei primi a essere attivato in Italia con l'obiettivo dichiarato di sostenere la nascita e la crescita di imprese audiovisive. Compito del Fondo è aiutare e incentivare lo sviluppo dei progetti di prodotti audiovisivi e la loro successiva promozione e distribuzione, in linea con quanto previsto dai programmi Media della Commissione europea. Una realtà, quella dell'audiovisivo, composta in gran parte da giovani di talento alla ricerca di opportunità d'impresa in un settore in cui la nostra regione è stata da sempre pressoché assente.

Nei 6 bandi fin qui espletati - così ancora Colussi - sono stati distribuiti contributi a 102 progetti, presentati da 26 imprese, per un ammontare di 1.281.579 euro, che ha fatto da volano alla realizzazione di prodotti audiovisivi per circa 7 milioni di euro di giro d'affari. Per questo motivo Il Fondo regionale per l'audiovisivo, che ha sede a Udine, è sostenuto con fondi provenienti dalla direzione regionale alle Attività produttive, fondi che si ridurranno drammaticamente nel 2010 passando dai 498 mila del 2009 ai 200 mila dell'anno venturo: un taglio che rischia di rendere inutile l'esistenza di questo virtuoso organismo.

Se teniamo conto che la Regione Lazio ha da poco stanziato la significativa cifra di 18 milioni di euro per lo sviluppo dell'attività cinematografica e audiovisiva - è il commento conclusivo di Colussi - ci rendiamo conto di quanto sia incomprensibile e autolesionista la previsione dell'assessore Luca Ciriani. Un chiaro segnale di sfiducia per un settore la cui importanza è stata riconosciuta anche dalla Confartigianato di Udine, seriamente preoccupata per la perdita non indifferente di opportunità e di occasioni di lavoro per le tante professioni che ruotano attorno al mondo delle immagini.